Suviana, paratia ancora bloccata. Si allungano i tempi per intervenire

I sommozzatori dovranno aspettare fino a metà maggio perché la pressione dell’acqua è troppo forte

Suviana, paratia ancora bloccata. Si allungano i tempi per intervenire

Suviana, paratia ancora bloccata. Si allungano i tempi per intervenire

Servirà più tempo del previsto per chiudere la paratia rimasta aperta dal giorno della terribile esplosione che ha ucciso sette tecnici nella centrale idroelettrica Enel Green Power di Bargi, sul lago di Suviana. I sommozzatori dei vigili del fuoco attendono da giorni che che il livello dell’acqua sia tale da immergersi in sicurezza e chiudere manualmente la paratia, così da poter dare il via alle operazioni di svuotamento dei piani ancora allagati della centrale.

Dalla paratia affluisce all’interno l’acqua del lago e i sommozzatori, per intervenire, devono aspettare che il livello interno sia fra 80 e 100 centimetri più in basso rispetto a quello del lago. Altrimenti, la pressione sarebbe troppo forte. Attualmente, il dislivello è invece di tre metri, complici forse le piogge dei giorni scorsi. Per questo i tempi di intervento sono slittati: si pensava di poter agire verso il 4-5 maggio, mentre ora il nuovo termine è fissato al 15-20 maggio.

Una volta chiusa la paratia, si partirà in tempi celeri con le altre altre operazioni, quelle che dovranno portare allo svuotamento dei piani tuttora allagati, dal meno 7 al meno 10.

Per farlo, Enel ha deciso quale metodo utilizzare fra i due possibili: si procederà con il cosiddetto ’treno’ modulare, un macchinario a scomparti che risucchierà l’acqua, la filtrerà e la purificherà facendola scorrere attraverso una sorta di catena di ’vagoni’, per poi rigettarla direttamente nel lago già pulita e di qualità certificata. Il contratto non è ancora stato firmato, ma Enel e Arpae stanno decidendo quali siano i moduli più adeguati da installare per rendere l’acqua di qualità ottimale.

Peraltro, Arpae sta continuando ad analizzare e monitorare le acque del bacino di Suviana all’esterno della centrale e dai rilievi è emerso che sono di "buona qualità". Quindi possono essere usate senza problemi per l’acquedotto. Per questo, è cruciale che siano mantenute in "buone condizioni ambientali" anche nel corso delle future operazioni di svuotamento.

Nel frattempo, sono stati conclusi i lavori per togliere le sostanze oleose che galleggiavano sull’acqua all’interno della centrale. Potrebbero però rimanere altre ’sacche’ sommerse, per questo le speciali idrovore rimarranno sul posto.

Appena la centrale sarà svuotata, inizieranno i sopralluoghi degli inquirenti e dei periti della Procura. Sul disastro, come noto, è aperta un’inchiesta attualmente contro ignoti.

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