Tamponi covid Bologna: "Meno richieste e solo per concerti e viaggi"

Cambiano le ragioni di chi chiede il test: fino a primavera era la paura del contagio ora prevale lo svago

Fausto Francia, direttore sanitario del Centro Dyadea di via Larga

Fausto Francia, direttore sanitario del Centro Dyadea di via Larga

Bologna, 24 agosto 2021 - Fare un viaggio, assistere a un concerto o a una partita allo stadio. Queste le principali ragioni per le quale le persone si rivolgono al Centro Dyadea di via Larga per effettuare il tampone e appurare o meno se hanno contratto il Covid.

Si è passati da una situazione di paura alla voglia di avere il via libera per ragioni di svago? "I motivi che portavano le persone a fare un tampone fino a pochi mesi fa, diciamo fino alla primavera, era prevalentemente per il timore di essersi contagiati, o avevano qualche sintomo che li insospettiva oppure dei genitori anziani, quindi volevano la certezza di non contagiarli. Pensi che si facevano dai 120 ai 130 tamponi al giorno. Oggi se ne fa un quinto. E quello che ci dicono le persone è che devono andare a un concerto, allo stadio oppure hanno un volo aereo. Al momento non abbiamo richieste di persone tornate dalla vacanze che vogliono fare un controllo. Poi può darsi che qualcuno arrivi".

Quindi si tratta di persone che, comunque, non hanno effettuato il vaccino? "Probabilmente è così, altrimenti non ci sarebbe ragione di effettuare un tampone. Anche se rimane un mistero che mi incuriosisce molto".

Lo vuole condividere? "Ho visto amici che hanno atteso il messaggio dal ministero della Salute, per avere il Green pass, anche per settimane. Queste persone che vengono da noi e devono salire su un aereo devono averlo nel giro di 48 ore affinché sia valido. Non so come fanno. Mah...".

Lei ha trascorso molti anni in qualità di direttore del Dipartimento di Sanità pubblica a Bologna: come vede la situazione generale relativa ai contagi? "Le previsioni con i virus sono sempre difficile da fare, ma la strada è la vaccinazione".

Dottore, quando pensa usciremo da questo flagello? "La cartina di tornasole sarà il prossimo autunno-inverno. La campagna vaccinale deve chiaramente proseguire e interessare il più alto numero possibile di persone. Ma anche le precauzioni più elementari e cioè la mascherina nei luoghi affollati, il distanziamento e l’igiene delle mani devono essere strettamente osservati. Le persone devono essere consapevoli di questo, come del fatto che il vaccino nel 95 per cento dei casi non ti fa finire in rianimazione e abbiamo visto che le varianti non bucano i vaccini".

A quelli che dicono che ci si può ammalare ugualmente, cosa si può dire? "Uno, che non ci si ammala in modo grave, due che anche per quanto riguarda la eventuale trasmissione del Covid c’è una bella differenza tra ci si è immunizzato e chi no. La carica virale di un vaccinato è estremamente più bassa, quindi molto meno contagiosa di quella di una persona che non ha fatto il vaccino, quindi non ha stimolato il sistema immunitario".

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