Tari 2023, il Comune apre alle scontistiche Li Calzi: "Ci ragioneremo entro il mese di aprile"

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Apertura del Comune, che ieri non ha escluso di adottare anche per il 2023 agevolazioni ed esenzioni straordinarie sulla Tari, vista la crisi energetica seguita alla pandemia. Ma se ne parlerà nei primi mesi del prossimo anno e sulla base di un orientamento per cui "non saranno più previsti contributi a pioggia", bensì determinati alla luce di criteri da condividere con le rappresentanze delle imprese, dei sindacati e del terzo settore. Lo ha chiarito l’assessora al Bilancio, Roberta Li Calzi (nella foto), dopo che il Carlino aveva anticipato l’assenza di agevolazioni dalla prima manovrina del Comune. Li Calzi ha presentato ieri in commissione una delibera contenente alcune modifiche al regolamento Tari. L’atto in questione, ha argomentato Li Calzi, non c’entra con le scontistiche straordinarie introdotte nell’emergenza Covid, ma serve ad adeguare il regolamento ad alcune modifiche normative intervenute di recente.

Altro discorso, ha continuato l’assessore, riguarda le misure approvate in pandemia "che, per il fatto stesso di essere agevolazioni ed esenzioni di natura straordinaria, sono nate con riferimento a specifiche annualità. Eventuali scontistiche – ha aggiunto Li Calzi – potranno essere approvate entro il 30 aprile, tenendo conto anche dei provvedimenti della legge di bilancio che ancora non è stata definita. Ci ragioneremo". Critiche le opposizioni, a cominciare da Nicola Stanzani (Fratelli d’Italia): "Servono interventi di carattere strutturale e non emergenziale, non si giustifica la disparità di trattamento per le Case di quartiere". Del resto queste strutture "vengono usate per le feste del Pd", punge Matteo Di Benedetto (Lega), ribadendo la necessità di estendere le agevolazioni al tessuto produttivo: altrimenti, "non stupiamoci se iniziano i fallimenti".

Altro fronte caldo sono le multe dal codice della strada, le cui previsioni di entrate per l’anno successivo entrano nel bilancio di fine anno. "Nel 2022 ci sono stati 53 milioni di euro di sanzoni incassati, ma la prima previsione per il 2023 sale invece 63, al netto del fondo di dubbia esigibilità: il Comune ha davvero intenzione di incassare 10 milioni di euro in più - si chiede il consigliere Stefano Cavedagna (Fd’I) –? Le persone fanno già fatica in questo tremendo di aumento del costo della vita, e noi in previsione chiediamo di più? Assurdo. La previsione tiene anche conto dell’aggiornamento Istat e del possibile aumento del costo delle multe, ma il governo fortunatamente ha bloccato quest’anno quel balzello".

Paolo Rosato

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