
L’operazione ’salvataggio’ dentro la cappella, a destra la sindaca Alice Vecchi
Una task force di specialisti per salvare degli intonaci dipinti all’interno della cappella del castello di Bentivoglio minacciati dall’umidità. La cappella, essendo al piano terra, a causa del fenomeno di umidità di risalita, si trova in precarie condizioni conservative: tanti, infatti, i rigonfiamenti e gli arricciamenti dell’intonaco.
La cappella fu costruita fra il 1475 e il 1481 nell’ambito dei lavori di edificazione del castello di Ponte Poledrano. Come gli altri ambienti del castello venne restaurata tra il 1889 e il 1899 dal restauratore bolognese Alfonso Rubbiani e dal pittore Achille Casanova, incaricati dal marchese Carlo Alberto Pizzardi. Sulla volta della cappella sono dipinti numerosi cherubini, al centro è raffigurato il Cristo Salvator mundi. Alle pareti sono raffigurati i 12 apostoli e, nella lunetta sulla porta d’ingresso, sono dipinti San Sebastiano e San Giacomo Maggiore. Le decorazioni sono attribuite al pittore ferrarese Lorenzo Costa.
Tante le azioni che, di concerto con la soprintendenza, sono state messe in campo: per eliminare o diminuire l’apporto di umidità dal terreno uno studio geologico specialistico e un intervento strutturale, per consentire la traspirazione dei muri la rimozione degli intonaci e delle stuccature cementizie dei muri confinanti, per ristabilire l’unione della pellicola pittorica all’intonaco un consolidamento da parte di un restauratore.
A spiegare l’importanza di questi lavori di conservazione, durante un sopralluogo, il sindaco Alice Vecchi: "Il castello è un simbolo del nostro territorio, da un punto di vista storico e architettonico, sia per il patrimonio culturale che vi è custodito: pareti affrescate e soffitti a cassettoni sono solo alcuni esempi dell’entità del pregio della struttura. Tra i locali spicca la cappella che al momento è in una situazione di criticità data dalla presenza di umidità che risale dal basso. Per questo motivo, l’intervento di messa in sicurezza degli intonaci dipinti, finanziato con fondi propri del Comune è un investimento che abbiamo ritenuto prioritario e urgente per scongiurare la perdita di una parte del nostro patrimonio comunale che stava degradando. Questa operazione non è risolutiva del problema di fondo: è nostra intenzione indagare sulla causa che sta alla base della risalita di umidità, fase che avrà una certa complessità, ma che speriamo porti a un punto di individuazione della problematica così da agire in maniera mirata e puntuale nella risposta. Infine, il nostro desiderio è anche quello di riuscire a ottenere finanziamenti per poter restaurare l’intera cappella: investimento che non può essere sostenuto dalle sole finanze dell’amministrazione comunale, ma per il quale occorrerà partecipare a bandi dedicati".
Zoe Pederzini