
Tra cittadini italiani ed extracomunitari la somma è di oltre 51 milioni di euro. I dati forniti dall’assessorato alla Salute su richiesta di Fratelli d’Italia.
Tanti cittadini extracomunitari che effettuano visite specialistiche o si rivolgono ai Pronto soccorso degli ospedali cittadini che non pagano il ticket sanitario, ma la maggior parte delle persone che non provvede al pagamento è di origini italiane e risiede in Emilia-Romagna. Il dato è stato fornito dalla Regione in seguito a un’interrogazione presentata da Marta Evangelisti, capogruppo regionale per Fratelli d’Italia.
La specifica su chi non paga analizza i cinque anni (dal 2020 al 2024) di ticket non riscossi da parte delle Ausl emiliano-romagnole che ammonta a oltre 60 milioni di euro per quanto riguarda il luogo di residenza. Quindi italiani residenti in Emilia-Romagna, cittadini residenti in un Paese europeo, cittadini extracomunitari, con un’ulteriore specifica tra chi di questi resiede in Emilia-Romagna e chi all’estero ma, in qualche modo, si è servito dell’assistenza sanitaria fornita dagli ospedali regionali. Le somme non pagate crescono esponenzialmente con il passare degli anni, per tutte le tipologie di cittadini.
Osservando il 2020 si vede che il totale dei ticket non riscossi è di quasi 7,5 milioni di euro, con 5,3 milioni non pagati da cittadini italiani residenti in regione e oltre 1 milione di euro non saldati da extracomunitari che risultano risiedere nel territorio emiliano-romagnolo (queste le macro cifre). Nel 2021, restando sempre su queste tipologie di residenti che risultano essere i più insolventi, si vede che i residenti in regione non pagano per una cifra che si assesta su quella dell’anno precedente, quindi 5,3 milioni di euro, aumenta invece il non pagato degli extracomunitari che vivono in regione ce sale a 1,3 milioni. L’aumento dell’insoluto per i residenti in Emilia-Romagna cresce nel 2022 con la cifra che si porta a 6,3 milioni di euro, sale anche per i cittadini extracomunitari ma residenti in regione e si arriva a quasi 1,8 milioni di euro non pagati.
Il buco dei ticket non riscossi inizia a preoccupare fortmente nel 2023 con i residenti in regione che non pagano per quasi 9 milioni di euro, mentre gli extracomunitari arrivano a sfiorare i 2,5 milioni di euro. Nel 2024 l’esplosione delle cifre non riscosse: per gli italiani che vivono in Emilia-Romagna la cifra schizza a 14,5 milioni di euro e per gli extracomunitari a quasi 4 milioni di euro.
Queste, come si è detto, sono le macro-cifre, ma sono da aggiungerne altre anche se minori relative ai residenti in altre regioni (italiani e non) o addirittura all’estero, e si arriva a passare i 60 milioni di ticket che non sono arrivati nelle casse della sanità pubblica regionale. La riflessione, a questo punto, è duplice: perché cittadini italiani residenti in Emilia-Romagna non saldano il ticket? Problemi economici? Involontà? Dimenticanza? Eppure gli avvisi di pagamento inviati delle Aziende Usl ai pazienti insolventi sono stati almeno 1.500.000. Stesso discorso si può trasferire sui cittadini extracomunitari residenti in regione, visto che sono rintracciabili, almeno sulla carta. Comprensibili le difficoltà di rintracciare chi arriva, magari a trovare un parente, ha bisogno di assistenza poi riparte e torna nel Paese di origine. Quesiti ai quali l’assessorato alla Salute dovrà cercare di rispondere, visto il rosso dei conti registrato lo scorso anno, che è stato ripianato, ma che evidenzia una serie di difficoltà di bilancio.