Torre Garisenda a rischio, il dossier di Bologna passa a Sgarbi: “Giusto fermare i bus”

Il sottosegretario alla Cultura se ne occuperà al posto della collega Borgonzoni: "Caso cachet? Non esiste, è tutto regolare: ho anche la lettera dell’Anac"

Bologna, 25 ottobre 2023 – La Garisenda pende più della Torre di Pisa. E il simbolo di Bologna, secondo solo all’Asinelli, con la sua salute precaria, sta preoccupando la città – che ha ingaggiato la ditta reggiana Fagioli che ha raddrizzato la Costa Concordia e ricostruito il ponte Morandi a Genova –, ma pure il governo. Da qui, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha inviato sotto le Due Torri il sottosegretario Vittorio Sgarbi.

Bologna chiude gli spazi sotto la torre Garisenda per effettuare i monitoraggi. Nel cerchio Vittorio Sgarbi
Bologna chiude gli spazi sotto la torre Garisenda per effettuare i monitoraggi. Nel cerchio Vittorio Sgarbi

Sottosegretario, quando visiterà la grande malata?

"Domani mattina (oggi, ndr). Mi ha chiamato il ministro dicendomi che me ne devo occupare. Del resto, la delega al Patrimonio è mia...".

Finora se ne è occupata la sottosegretaria alla Cultura, la leghista Lucia Borgonzoni...

"Lei è di Bologna, mi sembrava sufficiente il suo impegno, ma il ministro avrà considerato le mie competenze di storico dell’arte e il fatto che sono stato soprintendente per 40 anni: non è un commissariamento".

C’è anche un tema di divisioni tra FdI e Lega?

"Non mi ha irritato l’interim della Borgonzoni su una delega – il Patrimonio – che è mia. Ho tante cose di cui occuparmi: non ho bisogno di visibilità. Io sono prima Sgarbi che sottosegretario. Poi, certo, lei è delegata al cinema, che è più una passione, mentre io ai monumenti, per i quali ci vuole una competenza specifica...".

La Garisenda, comunque, è diventato un caso politico e la destra attacca il sindaco (Pd) di Bologna Matteo Lepore. Crede si sia sottovalutata la malattia della Torre?

"In fatto di monumenti non si è mai in grado di prevedere l’imprevedibile. So che c’è un Comitato tecnico scientifico che, nel caso, dovrà rispondere al sindaco su qualsiasi mancanza di informazione. I tecnici devono dire alla politica che cosa fare. Una volta stabilito l’intervento, il ministero è pronto a sostenerlo. Del resto, se uno ha una badante e gli viene un infarto o muore, la colpa è della badante? Il sindaco ha una responsabilità secondaria".

A proposito del Comitato, Lepore chiede una relazione finale, perché al momento pare non ci sia una linea comune...

"Incontrerò anche loro. E porterò un ingegnere strutturista. Ciò che conta, ora, è non arrecare danni alle persone, che non caschino pezzi di Torre in testa a qualcuno".

L’area sotto la Torre, nel cuore della città, ora è transennata. Il sindaco non esclude di pedonalizzarla in futuro. Una buona idea?

"Devo approfondire, anche se la posizione dell’urbanista Pier Luigi Cervellati, mio amico, che propone di pedonalizzare e usare minibus mi pare di buonsenso. La Garisenda invecchia. Serve un ricostituente".

Oltre che per la Torre, teme anche per il suo posto dopo l’inchiesta del Fatto quotidiano che l’accusa di cachet illegali per 300mila euro?

"Ho una lettera dell’Anac che spiega che non c’è alcuna incompatibilità tra le attività divulgative e quelle di sottosegretario. Perché un sottosegretario non può fare il presidente della giuria di Miss Italia o una conferenza su Caravaggio? Dovrei fare tutto gratis? Sono illazioni che nascono dalle denunce di un mio collaboratore con lettere anonime, ma le accuse non sono fondate. E comunque non prendo una lira dal ministero per le missioni".

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