Tram a Bologna, l'opera rischia: scontro con Roma. Il Comune: "I soldi ce li abbiamo"

Palazzo d’Accursio chiama in causa il governo, l’assessora Orioli: "Affronteremo le maggiori spese Malgrado gli extra-costi l’opera si farà e i tempi saranno rispettati". Ma si pensa anche a un mutuo

Bologna, 14 gennaio 2023 - “I soldi li abbiamo". Il comunicato di Palazzo d’Accursio parte dalla sostanza. Anche se, questo è sicuro, al Comune mancano 50 milioni di euro (almeno, forse) per realizzare la Linea Rossa del tram, come rivelato in esclusiva dal Carlino Bologna .

Il tram passa lungo via Indipendenza
Il tram passa lungo via Indipendenza

Quella del portafogli vuoto all’improvviso è l’evidenza che viene fuori dal carteggio tra l’amministrazione e il ministero dei Trasporti sulla querelle degli extra-costi. Simili agli ultracorpi, ma qui non stiamo parlando di fantascienza: le materie prime e l’energia costano carissimo e se non c’è copertura i cantieri del tram previsti entro primavera rischiano di saltare o di essere rinviati. A chissà quando. Il ministero è stato chiaro, il Comune ieri ha risposto con una nota chiarificatrice. Anche se la nebbia rimane, per ora. Se non si troverà una quadra con Roma entro breve, il sindaco Matteo Lepore (che ieri ha dribblato i cronisti a Palazzo senza rilasciare dichiarazioni) potrebbe essere costretto a una variazione di bilancio in corso d’opera (il costo totale della Rossa sta sui 510 milioni di euro, poco più di 150 arrivano dal Pnrr; la verde, che seguirà, è tutta finanziata dal Pnrr), ma bisognerà capire come. Non sarebbe esclusa, ieri l’indiscrezione circolava tra le stanze del Comune, l’ipotesi dell’accensione di un mutuo d’emergenza.

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I soldi

"Il Comune ha le risorse per realizzare la linea rossa del tram secondo la road map già annunciata – scrive Palazzo d’Accursio –. Nella nota inviata (dal Comune al ministero) nell’ottobre scorso in via del tutto prudenziale, vista la congiuntura economica generale, si chiedeva di poter accedere ai finanziamenti stanziati dal Governo con il Dl 50/2022, previsto per fronteggiare il rincaro eccezionale dei materiali e dei prodotti affetti dal rincaro dell’energia, per coprire gli extra-costi prevedibili sui progetti Pnrr, come per le altre città". E qui il ritardo, che il senatore Marco Lisei (Fd’I) ha addebitato alla scelta del Comune di procedere frettolosamente con un appalto integrato per il tram (progettazione esecutiva più esecuzione dei lavori). Nella missiva, è la ricostruzione del municipio, il Comune chiedeva "di poter accedere al ‘Fondo per l’avvio di opere indifferibili’ allocando immediatamente risorse pari al 20% del finanziamento ammesso Pnrr al fine di ottenere una provvista di garanzia, sin da subito, sull’avvio dell’esecuzione delle opere". Nella richiesta veniva anche "avanzata una proposta interpretativa sull’applicazione della norma, affinché potesse rientrarvi anche la Linea Rossa, nata come opera ordinaria e successivamente inserita dal governo tra le opere finanziate con fondi Pnrr". Insomma, una "opportunità di finanziamento in più messa a disposizione sulle opere Pnrr, e non solo, al pari di altre opere e città d’Italia". Ma questo riscontro non c’è stato, peraltro proprio nelle more dello spoil-system post elezioni.

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La politica

E c’è proprio il nodo politico che preoccupa Palazzo d’Accursio. Siamo già a un Roma contro Bologna visto che si batte bandiera di colore opposto? La sottolineatura finale della nota, a opera dell’assessora Valentina Orioli, è significativa. "La solidità finanziaria ci consente di affrontare comunque gli extra-costi, e di andare avanti come previsto sull’apertura dei cantieri della Linea Rossa – ha dichiarato l’assessora alla Nuova Mobilità –. Il punto non è questo, ma se Bologna sia una città come le altre, cioè se possa accedere alle stesse opportunità. È necessario un chiarimento del Governo". Chiarimento che, non è escluso, potrebbe arrivare in un summit nelle prossime settimane. Il tempo stringe, lo scontro Roma-Bologna è già un caso.

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