
Nuovo sopralluogo dei carabinieri nell’appartamento dove la coppia abitava. Con loro presente anche l’avvocato Chiara Rizzo, che difende l’indagata .
Resta in carcere Lorenza Scarpante. Il gip Claudio Paris non ha convalidato il fermo nei confronti della cinquantaseienne, accusata di aver ucciso, nella notte tra lunedì e martedì, il marito Giuseppe Marra, ma ha disposto nei suoi confronti la custodia in carcere. Nel corso dell’udienza, la donna, difesa dall’avvocato Chiara Rizzo, si era avvalsa della facoltà di non rispondere: adesso la legale sta valutando se ricorrere al Riesame.
Intanto, i carabinieri che stanno indagando sul delitto di via Zanolini, coordinati dalla pm Manuela Cavallo, ieri sono tornati nell’appartamento, per ulteriori rilievi. Con loro, anche l’avvocato Rizzo. Sono stati diverse ore al lavoro, misurando e repertando altri oggetti, che dovranno essere analizzati. L’uomo era stato trovato intorno alle 10 nel tinello, in una pozza di sangue. Anche le pareti erano sporche: in particolare degli spigoli. Dove, è la tesi dell’accusa, Scarpante avrebbe sbattuto la testa del marito, causando i traumi (quattro, uno sulla fronte, tre dietro la testa) riscontrati dal medico legale.
La donna si è sempre difesa, dichiarandosi innocente: ai carabinieri e la pm, che l’hanno interrogata per quattro ore martedì sera, ha detto di aver passato la serata con il marito e aver consumato insieme un mix di sostanze. Poi, sarebbe andata a dormire intorno alla mezzanotte. La mattina dopo, appena sveglia, avrebbe trovato il marito "in quelle condizioni".
Per gli inquirenti, però, questa versione è lacunosa e inverosimile. Nell’appartamento, a parte la coppia e il loro gatto, non sarebbe entrato nessuno. E i vicini di casa hanno riferito di aver sentito intorno alle 3 (il plausibile orario della morte di Marra) dei pesanti tonfi, che la donna non avrebbe invece avvertito. Rumori talmente forti che i vicini, prima di apprendere cosa fosse accaduto in quella casa, si erano scambiati messaggi tra loro per parlare del problema con l’amministratore di condominio. Infatti, nell’ultimo periodo la coppia veniva spesso sentita discutere e urlare. Lorenza e Giuseppe, dopo una vita insieme, stavano affrontando un periodo di crisi, tanto che la donna era tornata ad Aosta, loro città d’origine, per qualche tempo.
Un contesto in cui adesso gli investigatori stanno scavando, per trovare un movente, che ancora manca, a un omicidio brutale.
Nicoletta Tempera