Si era recato all’Ufficio Immigrazione, per delle pratiche personali. Peccato su di lui pendesse un ordine di carcerazione, per scontare una pena residua di 3 anni, 11 mesi e 9 giorni, a seguito di condanne per reati contro la persona e in materia di stupefacenti. Per questo appena il nome del tunisino di 44 anni è stato inserito nel sistema, è emersa la misura. A cui i poliziotti hanno immediatamente dato esecuzione: dopo gli accertamenti l’uomo è finito in carcere. Stessa sorte per un polacco di 46 anni, che si trovava già ai domiciliari con il braccialetto elettronico per maltrattamenti in famiglia.
L’uomo, destinatario di una misura in carcere, è stato raggiunto a casa sua, in via Mattei, dai poliziotti che dopo gli atti di rito lo hanno accompagnato alla casa circondariale locale Rocco D’Amato.