Vergato, trovato morto a Tolè dopo la lite al bar. Chi era la vittima

Il corpo di Consolato Ingenuo, 42 anni, era in un dirupo. Aggiornamento: due fermi per omicidio

Consolato Ingenuo

Consolato Ingenuo

Bologna, 1 agosto 2019 - Quella telefonata abituale della sera alla sua bambina, lunedì non è arrivata. Consolato Ingenuo, 42 anni, non ha potuto farla. Il corpo dell’uomo, originario di Vibo Valentia ma da anni residente nella frazione Amore di Vergato, è stato trovato ieri pomeriggio intorno alle 16,30 da vigili del fuoco (video), soccorso alpino e carabinieri sotto una scarpata fra i rovi, ai margini della strada provinciale 26, nei boschi fra Tolè e Vergato (foto).

L’uomo non aveva ferite da taglio né segni evidenti di violenza, ma probabilmente a ucciderlo è stato un trauma cranico. Come sia finito in quella scarpata è un giallo che stanno ricostruendo in queste ore i militari della Compagnia di Vergato e del Nucleo investigativo del comando provinciale. L’ipotesi più accreditata è quella dell’omicidio.

AGGIORNAMENTO Due fermi per omicidio

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Facciamo un passo indietro e torniamo a lunedì sera. Quando l’ex moglie di Ingenuo, non ricevendo l’abituale telefonata della sera, inizia a preoccuparsi. Tenta di contattare più volte, senza risposta, il cellulare del 42enne. E la mattina dopo si presenta dai carabinieri a denunciarne la scomparsa. Passate le ‘canoniche’ 24 ore, ieri mattina si attiva la macchina delle ricerche, che impegna appunto i vigili del fuoco, gli uomini del soccorso alpino e i carabinieri che conducono le indagini sotto il coordinamento del pm Bruno Fedeli. La svolta arriva nel pomeriggio, quando viene ritrovato il corpo.

Intanto, però, i militari dell’Arma avevano già provveduto ad ascoltare le testimonianze delle ultime persone entrate in contatto con Ingenuo.

Stando a quanto ricostruito, l’uomo passa la serata in compagnia di un amico romeno e di un altro quarantenne di Tolè nei bar del paese e di Cereglio, dove i tre bevono e iniziano a discutere animatamente. Le videocamere di sorveglianza del bar Falco d’oro di Tolè, già acquisite dagli investigatori, riprendono Ingenuo mentre sferra un pugno al quarantenne italiano. Da qui in poi c’è il buio.

I carabinieri hanno portato l’uomo in caserma e l’hanno sentito a lungo. Non solo. Sono state sentite anche diverse altre persone, fra cui alcuni stranieri. Oggi sarà eseguita la tac sulla vittima per capire se la causa della morte sia stata un trauma cranico.

Verranno inoltre eseguiti accertamenti approfonditi sull’auto del quarantenne di Tolè, subito sottoposta a sequestro da parte dei carabinieri.

La pista che battono gli inquirenti è infatti quella della lite degenerata in tragedia. Non si esclude infatti che Ingenuo, dopo la discussione e la successiva scazzottata, possa essere stato travolto dall’auto e sbalzato nel dirupo, oppure che possa essere stato gettato fuori dall’auto in movimento. In quel modo si sarebbe provocato i traumi fatali. Tutte ipotesi, su cui arriveranno risposte nelle prossime ore. Il corpo della vittima è stato infatti trovato in un dirupo lungo la strada fra Cereglio e Amore. La frazione dove Ingenuo abitava. Ma dove non è mai arrivato.

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