Bologna, rivoluzione in via Riva Reno. "Parcheggi che scompaiono: i residenti non arrivano a casa"

Alberto Zanni, presidente nazionale di Confabitare : "Ogni giorno ci chiamano persone anziane e famiglie. Un signore con una gamba ingessata mi ha chiesto come può fare. Ci sono problemi di ogni tipo"

Bologna, 11 marzo 2024 – “Il cantiere bloccherà il traffico in via Riva Reno, le persone sono seriamente preoccupate per ché non sanno come tornare a casa, dove lasciare l’auto visto che si perderanno centinaia di posti. Non passa giorno che non ci chiamino i residenti allarmati".

Alberto Zanni, presidente nazionale di Confabitare, raccoglie le preoccupazioni degli associati: "Due giorni fa mi ha chiamato un residente che ha una gamba ingessata. E mi ha chiesto: ’Io come faccio a entrare e uscire di casa, visto che ho bisogno che l’auto sia fuori dal portone perché non riesco a camminare? Ecco, questo è uno dei tantissimi problemi che emergono dalla vita quotidiana di chi vive in quell’area".

Una parte del cantiere che sorgendo in via Riva Reno a Bologna
Una parte del cantiere che sorgendo in via Riva Reno a Bologna

Zanni sottolinea poi, attraverso, la riflessione di una cittadina di 90 anni che vive in via Riva Reno sul "perché riaprono il canale? Lo hanno chiuso 70 anni fa in quanto malsano tra insetti e topi e ora lo riaprono. Il tram c’era e ora lo rimettono. Ma non sono tutti soldi sprecati?". Senza contare il valore degli immobili che, secondo uno studio commissionato da Confabitare "durante tutta la durata del cantiere – spiega il presidente – ci sarà una perdita di valore delle abitazioni pari al 50 per cento, dei negozi dal 40 al 45 per cento. Ma anche quando le opere saranno concluse, secondo le proiezioni dell’analisi, gli immobili si saranno svalutati del 25 per cento per quanto riguarda gli affitti e tra il 15 e il 20 per cento per le compravendite".

Alla domanda se la riapertura del canale non possa valorizzare la zona, come i Navigli a Milano, Zanni non ha dubbi: "I navigli milanesi sono parte della storia della città, sono lì da sempre e c’è stato un grande lavoro di valorizzazione di quell’area. Qui non credo si riuscirebbe a fare un lavoro del genere, anche perché la zona sarà tagliata dai binari del tram e non ci sarà uno spazio sicuro per i tavoli in esterno dei ristoranti come accade a Milano. È tutto pensato per azzerare la presenza delle auto dalla città – riflette – ma in questo modo, e come sta già accadendo, molte persone non solo se ne andranno dalla città, ma andranno ad abitare in altri comuni. Vediamo un forte aumento nelle zone di Anzola, Calderara e Zola Predosa".

Il presidente di Confabitare annuncia poi che oggi sarà consegnata una lettera al sindaco Matteo Lepore con la quale si chiede che le associazioni dei proprietari di immobili vengano inseriti nella cabina di regia dei lavori.

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