Via Saffi riaperta al traffico Il Comune: "La strada è sicura Tante ricostruzioni fantasiose"

In tre giorni l’importante arteria cittadina ha visto il ripristino della circolazione, ieri l’ultimo sopralluogo. L’assessore Borsari: "Serve prudenza, inopportuni e maldestri i tentativi di distribuire le responsabilità".

Via Saffi riaperta al traffico  Il Comune: "La strada è sicura  Tante ricostruzioni fantasiose"

Via Saffi riaperta al traffico Il Comune: "La strada è sicura Tante ricostruzioni fantasiose"

di Paolo Rosato

Che il lavoro sul fiume e le ispezioni tecniche proseguissero di gran lena si sapeva, però il Comune ha dato una decisiva accelerata ieri e gli ultimi report, positivi, hanno consentito la riapertura di via Saffi dopo tre giorni dall’alluvione, dalle 17 di ieri. Via

Saffi era stata chiusa al traffico dopo che l’esondazione sotterranea del Ravone aveva provocato alcuni allagamenti e fatto sollevare l’asfalto della carreggiata. "Dopo le operazioni di pulizia del canale Ravone effettuate nella prima mattinata di oggi (ieri, ndr) e un nuovo sopralluogo dei tecnici, che ha confermato le condizioni di assoluta sicurezza – ha annunciato l’amministrazione in una nota – si è deciso di riaprire la strada, grazie al lavoro straordinario svolto dagli uffici comunali e dalle imprese coinvolte".

Su quanto accaduto su via Saffi ieri in question time ha voluto fare chiarezza Simone Borsari, assessore ai Lavori Pubblici di Palazzo d’Accursio. "Contrariamente a qualche fantasiosa ricostruzione – ha mandato a dire Borsari, riferendosi all’opposizione –, durante gli eventi del 2 e 3 maggio su via Saffi non si è verificato alcun cedimento del manto stradale, bensì solo in un punto localizzato, ben preciso, un solo leggero innalzamento dell’asfalto". Questa è stata "una cosa ben diversa dal cedimento del manto stradale – ha proseguito l’assessore –, e infatti le opere manutentive effettuate dal Comune sulla base delle informazioni in nostro possesso al momento hanno tutte quante tenuto, tanto è vero che lo sfondamento non si è verificato in area comunale". La chiusura della strada, inoltre, è stata "una misura precauzionale, assolutamente dovuta per tutelare la sicurezza pubblica a causa della piena del Ravone e dell’esondazione che aveva provocato fango e terriccio su ampie aree della carreggiata dei portici, oltre che poi lo sfondamento del solaio dell’edificio privato sul corso del torrente".

Oltre a questo, "alla luce della presenza di elementi di sostegno posizionati al fine di garantire la massima sicurezza in vista del completo rifacimento della copertura del torrente, come previsto dal progetto del tram, vengono effettuati periodici sopralluoghi nella parte dell’intradosso". Insomma, ha concluso Borsari, "ritengo inopportuni i maldestri tentativi di attribuire responsabilità in modo generico, soprattutto perché chi le muove non ha alcun elemento fattuale e mostra perfino scarsa conoscenza delle competenze tra istituzioni".

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