Villa Inferno, nuovi indagati

Sarebbero undici le persone nel mirino, ora. Festini in un appartamento di via del Pratello

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di Federica Orlandi

L’indagine dei festini di Villa Inferno continua ad allargarsi.

Mentre Marta (nome di fantasia), la ragazza dalla cui denuncia partì l’inchiesta bolognese, rivive l’orrore nell’attico di Milano dell’imprenditore Alberto Genovese – accusato di avere stuprato e sequestrato una diciottenne durante un festino –, il lavoro degli inquirenti non si ferma. In Lombardia, la testimonianza della oggi diciottenne è stata verbalizzata dagli agenti della Mobile: la giovane infatti era alla festa in cui sarebbe avvenuta la violenza, ed era amica della vittima. Ora, tra gli inquirenti milanesi e quelli bolognesi potrebbe avvenire uno scambio di atti, per valutare eventuali altri collegamenti tra le due inchieste.

E per quanto riguarda Villa Inferno, altri indagati si aggiungerebbero ai nove attualmente iscritti, l’ultimo dei quali, dopo gli otto di settembre, è stato raccontato dal Carlino a metà ottobre. Si parlerebbe, ora, di almeno undici persone finite nel mirino della Procura, di cui una però sarebbe accusata soltanto di spaccio e non anche di induzione alla prostituzione e pornografia minorile. A quanto si apprende sarebbe finito nel mirino, poi, pure un noto comico.

Non finisce qui. Nelle scorse settimane, un altro appartamento è finito sotto la lente dei carabinieri e della Procura, coordinati dal sostituto procuratore Stefano Dambruoso. Si tratta dell’appartamento in via del Pratello di un giovane bolognese, luogo che avrebbe ospitato, nei mesi scorsi, festini a base di sesso e cocaina analoghi a quelli che sarebbero avvenuti, stando all’accusa, a Villa Inferno a Pianoro. Sembra poi che l’indagine stia ampliando lo sguardo a comprendere anche il giro dello spaccio cittadino e i canali che rifornivano di droga i festini della ’Bologna bene’. Canali che affonderebbero le proprie radici anche fuori regione e che vedrebbero come tramite, in particolare, un pusher albanese attivo in città e di cui da qualche tempo si sarebbe persa ogni traccia.

 

 

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