Londra, ex studente bolognese a processo per stupro

Il 26enne accusato di violenza sessuale su una ragazza ubriaca. Il padre: "E’ innocente, contro di lui non hanno alcuna prova"

Studente sotto accusa a Londra

Studente sotto accusa a Londra

Bologna, 6 ottobre 2019 - A processo a Londra con l’accusa di aver abusato sessualmente di una ragazza in un locale vicino Oxford Street. Il procedimento che vede imputati un ventiseienne bolognese e un napoletano di 25 anni si concluderà tra due giorni, ma i fatti risalgono al 26 febbraio del 2017, quando i due, che si trovavano a Londra per frequentare corsi post laurea, avevano incontrato nel Toy Room Club la venticinquenne.

tando all’accusa, i due dopo aver flirtato pochi minuti con la presunta vittima, l’avrebbero portata a braccio in uno stanzino del locale e avrebbero avuto a turno un rapido rapporto sessuale con lei che però sarebbe stata troppo ubriaca per poter dare il suo consenso all’atto. Sedici minuti complessivi. Tutta la scena, compresi i due ragazzi che, dopo il rapporto, accompagnano la ragazza nel bagno delle donne e poi si allontanano velocemente dal locale, ridendo e dandosi il cinque, è stata ripresa dalle videocamere di sorveglianza del Toy Room Club ed è il cardine su cui ruota tutto il procedimento. Immagini che sono state acquisite da Scotland Yard, dopo la denuncia sporta dalla ragazza.

Aggiornamento Dopo l'accusa il verdetto. "Colpevoli"

La parte lesa ha infatti riferito in aula che il giorno della presunta aggressione, invitata al compleanno di un amico, aveva iniziato a bere alle 11 del mattino. Ha raccontato anche di aver incrociato sulla pista da ballo i due ragazzi e di averli baciati, perché molto ubriaca. Poi i suoi ricordi si interrompono, fin quando la giovane si risveglia nel bagno, con dolore in mezzo alle gambe e poi viene soccorsa, sul marciapiede fuori dal locale, da una coppia di francesi che l’accompagna alla polizia. «In una scala da uno a dieci – ricostruirà l’accusa – lei sosteneva di essere stata ubriaca dieci e non avrebbe potuto quindi acconsentire ad avere un rapporto con i due imputati».

Una ricostruzione che la difesa dei due ragazzi rigetta, parlando invece di un rapporto consensuale tra le parti. Lo studente bolognese non è mai stato sottoposto a misure cautelari in questi mesi. Ieri mattina, lo ha raggiunto in Gran Bretagna il padre, per assistere alla sentenza. «Sono sicuro – dice il genitore – che questo incubo durato due anni si concluderà con un’assoluzione. Non ci sono prove a carico di mio figlio, che è distrutto da una vicenda più grande di lui».

La famiglia del ventiseienne ha affidato a un avvocato inglese affiancato da un barrister (un avvocato abilitato all’azione legale per la difesa nei tribunali di grado superiore dei paesi britannici) la difesa dello studente. «Questa vicenda ha danneggiato anche l’immagine di mio figlio – continua – e questa cosa lo turba moltissimo. Siamo fiduciosi che finisca tutto nel migliore dei modi». Il legale dello studente napoletano, l’avvocato Sarah Elliott, durante l’arringa ha anche descritto l’atteggiamento della vittima che, all’uscita dallo stanzino dove si sarebbe consumata la violenza, sarebbe sembrata «ricettiva ed entusiasta»: dai video, spiegava in aula l’avvocato rivolgendosi direttamente alla parte lesa, «Sembri sorridere. Hai dato loro l’impressione di divertirti». Tra due giorni il giudice si pronuncerà per stabilire da che parte sta la verità su quella serata nel Club londinese.  

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro