Crisi La Perla, Lepore al presidio di via Mattei: “Venite con striscioni e tamburi a Palazzo d’Accursio”

Il primo cittadino commosso per il gonfalone cucito dalle dipendenti con la scritta ‘La Perla è Bologna’: “Non bisogna abbassare la guardia: qui non ci sono problemi di mercato ma un fondo speculativo che vuole spolpare questa azienda”

Bologna, 3 ottobre 2023 – La lotta delle lavoratrici de La Perla entra a Palazzo d’Accursio con striscioni e tamburi. Il sindaco di Bologna Matteo Lepore tende la mano alle dipendenti in occasione della sua visita di oggi allo stabilimento di via Mattei, dove in pausa pranzo parte la mobilitazione a suon di tamburi, fischi e inviti a suonare il clacson alle auto che passano.

Il sindaco Lepore al presidio di via Mattei delle dipendenti de La Perla: "Venite a Palazzo d'Accursio con gli striscioni e i tamburi e non abbassate la guardia (FotoSchicchi)
Il sindaco Lepore al presidio di via Mattei delle dipendenti de La Perla: "Venite a Palazzo d'Accursio con gli striscioni e i tamburi e non abbassate la guardia (FotoSchicchi)

Con la produzione ferma, e un piano industriale che ancora non arriva, il futuro è infatti incerto per lo storico marchio di lingerie, oggi di proprietà del fondo olandese Tennor, che attualmente occupa oggi 330 persone in Italia, di cui 230 a Bologna.

“Questa è un'azienda che non da oggi è in crisi, ma questa volta rischia di essere il colpo mortale. Perché qui ci sono tante lavoratrici che producono, che sono l'orgoglio del Made in Italy. Qui non ci sono problemi di mercato, non c'è problema assolutamente di qualità del prodotto, ma semplicemente c'è un fondo speculativo che vuole spolpare questa azienda, la vuole buttare via e questo non può essere ammissibile”, dice il primo cittadino.

"Alle donne de La Perla ho detto che a Palazzo d'Accursio, in Città metropolitana, nei palazzi del Comune, voglio ospitare i loro striscioni e riceverle, incontrarle ogni qualvolta ci sarà bisogno di alzare la voce, di suonare il loro tamburo". A suggellare l'invito, le lavoratrici gli mostrano un gonfalone, cucito da loro, che riprende quello del Comune, con la scritta ‘La Perla è Bologna’, molto apprezzato da Lepore, che si dice "davvero commosso" dal gesto e le ringrazia.

Per il sindaco non bisogna abbassare la guardia: in questo momento c'è un filo conduttore nel territorio produttivo di Bologna, dove, ricorda, ci sono "quasi 1.000 posti di lavoro a rischio", ovvero "la mancanza di un piano industriale dell'azienda, dove chi comanda non si assume la responsabilità di salvaguardare il lavoro".

Questo discorso infatti vale anche per la Magneti Marelli, che vuole chiudere la fabbrica d Crevalcore e anche per la ex Saeco di Gaggio Montano "dove si sta per mettere in campo una nuova cassa integrazione a zero ore per oltre 160 lavoratori"; ora anche le dipendenti de La Perla fanno parte di questa unica grande mobilitazione sostenuta dalle istituzioni.

"Non siete soli. Noi continuiamo ad esserci e non molleremo, come voi fino a che non verranno date le risposte che servono - ricorda Lepore- solo salvaguardando la nostra cultura della solidarietà siamo in grado di mobilitarci tutti assieme quando i diritti di qualcun altro vengono negati".

Durante la protesta, le lavoratrici hanno intonato le ormai classiche canzoni popolari 'adattate' alla mobilitazione. Così cantano a squarciagola "La Perla mia", sulle note di Romagna mia, o "La Perla special che ha molti problemi" che fa il verso a 50 Special dei Lunapop, e esortano le auto a 'fare casino'. La prossima settimana dovrebbe poi arrivare in visita in via Mattei anche il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro