Marelli vede la fine del tunnel. Tecnomeccanica parte favorita

Presentate le offerte. L’azienda piemontese garantisce più posti di lavoro rispetto a Niche Fusina

Marelli vede la fine del tunnel. Tecnomeccanica parte favorita

Marelli vede la fine del tunnel. Tecnomeccanica parte favorita

Bologna, 7 marzo 2024 – Il futuro di Marelli è a un passo. Martedì prossimo, 12 marzo, si saprà ufficialmente chi acquisirà lo stabilimento di Crevalcore (che impiega 220 dipendenti), entro inizio aprile il piano sociale per i lavoratori e a fine maggio-inizi di giugno ci sarà il trasferimento del ramo aziendale con il relativo subentro nel sito. Morale: manca poco.

Il ballottaggio per l’acquisizione di Marelli (controllata dal fondo americano Kkr) tra la piemontese Tecnomeccanica (sedi a Novara e Moncalieri, attiva nel settore dell’alluminio pressofuso) e la multinazionale Niche Fusina (del gruppo americano Dada con stabilimenti a Venezia, Gran Bretagna e Francia che produce laminati di alluminio) è stato certificato ieri dalla presentazione dei due piani industriali.

Dopo un incontro da remoto tra i rappresentanti di Marelli e delle due aziende interessate, con ministero delle Imprese e del Made in Italy, la Regione Emilia-Romagna e le organizzazioni sindacali, sono stati dettagliati i punti chiave delle offerte vincolanti. Come già filtrava un mese fa, la preferita sarebbe Tecnomeccanica perché garantirebbe – spiegano Mario Garagnani (Fiom-Cgil) e Massimo Mazzeo (Fim-Cisl) "politiche industriali in continuità e un maggior numero di lavoratori assorbiti". In soldoni: sarebbe un’operazione più facile. Non solo.

Nel summit è stato confermato l’impegno di Invitalia, l’agenzia governativa per lo sviluppo d’impresa, che già partecipa in Niche Fusina, a intervenire anche per Tecnomeccanica, oltre al sostegno della Regione (elementi che verranno definiti tra la fine di aprile e l’inizio di maggio). Oggi, comunque, è previsto un nuovo summit tra sindacati e Marelli per definire il futuro dei lavoratori.

Ma veniamo ai piani industriali. I sindacati (Fiom, Fim, Uilm, Fismic, Uglm) in una nota spiegano che Tecnomeccanica riassorbirebbe 152 lavoratori (100 già maggio, gli altri entro dicembre 2024), impiegati principalmente in produzione di componenti pressofusi, nonché in un più piccolo reparto di stampaggio di componenti di plastica; mentre Niche Fusina massimo 120-130 operai subito, ma i numeri – al 2028 – potrebbero scendere ancora. Insomma, la multinazionale metterebbe al lavoro 20-30 persone in meno.

Per quanto riguarda gli investimenti, l’azienda piemontese metterebbe sul piatto, negli anni 2024-2027, 22 milioni. La multinazionale Usa, invece, investirebbe 12-15 milioni, trasformando Crevalcore in una fonderia di alluminio secondario. Il piano prevederebbe una prima fase di prosecuzione dell’attuale produzione, poi una reindustrializzazione per arrivare al 2028 con nuove produzioni.

"È un passo in avanti molto importante – hanno commentato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore allo Sviluppo Economico, Vincenzo Colla –. Le due realtà interessate ci hanno messo la faccia, venendo al tavolo con i loro massimi rappresentanti (gli ad Simone Ferrucci e Vincenzo Zinni,ndr): un segnale di responsabilità e serietà. Usciamo da questo incontro rinfrancati", dicono. E in attesa di capire chi "sarà il soggetto che avrà il confronto in esclusiva, possiamo dire che entrambe presentano le condizioni per andare verso una soluzione concreta". Apprezzata, dicono Bonaccini e Colla, "anche la presenza e la disponibilità data da Invitalia".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro