Il premio Nobel Yunus collegato dal Bangladesh. “Contribuiamo a un futuro a tre zeri”

L’economista, perseguitato nel proprio Paese, e l’incontro della Fondazione Yunus in via d’Azeglio: “Vogliamo un mondo senza povertà, disoccupazione e inquinamento"

A sinistra l'economista premio Nobel Muhammad Yunus e a destra alcuni dei partecipanti all'incontro “Social business… Today”

A sinistra l'economista premio Nobel Muhammad Yunus e a destra alcuni dei partecipanti all'incontro “Social business… Today”

Bologna, 22 febbraio 2024 - Grande entusiasmo e partecipazione per l’incontro della Fondazione Yunus, che ha visto collegato in video direttamente dal Bangladesh il banchiere premio Nobel per la pace nel 2006, oggi sempre più perseguitato politicamente e giudiziariamente nel proprio Paese.

“Sono contento di vedere così tante persone insieme a Bologna - sottolinea Yunus dal maxischermo, davanti a dozzine di presenti -. È un tempo difficile per me nel mio Paese, ma non bisogna mollare e continuare a fare quello che amiamo con determinazione. Ci sono tanti incontri nel mondo in questo momento legati al social business nei nostri centri e questo è positivo. Per me è un grande piacere continuare a parlare di queste tematiche e a discutere insieme per creare un futuro migliore”.

Considerato da molti “il banchiere dei poveri” grazie all’invenzione del sistema di microcredito, che ha spalancato le porte della speranza per milioni di persone nel mondo, Yunus da anni è perseguitato in Bangladesh e al centro di numerose condanne e azioni nei suoi confronti, come l’ultimo episodio che l’ha visto condannato a sei mesi di carcere per aver violato alcune leggi sul lavoro.

Sempre fondamentale la visione del ‘futuro a Tre zeri’, espressa anche nell’ultimo libro del Premio Nobel, cioè “senza povertà, disoccupazione e inquinamento”, attraverso le sfide e le opportunità dell’imprenditoria sociale e la rete di collaborazioni per un futuro “sostenibile e inclusivo”. Migliaia i ‘tre zero’ club, gruppi di ragazzi che si impegno per portare avanti questa missione.

“Tutti possiamo essere persone a tre zeri e creare un mondo a tre zeri - insiste Yunus - ed è bello poter confrontarci insieme su questo. È fondamentale il supporto di tutti, degli studiosi, dei media e di chiunque voglia partecipare”.

“Anche lo sport può essere un volano fondamentale di business sociale - prosegue l’economista -. Sono stato invitato a parlare a Parigi e penso che anche le Olimpiadi invernali di Milano e Cortina siano una grande occasione. Lo sport unisce i valori e le persone e permette alle persone di trovare se stessi e seguire la propria missione. E avvicina i giovani, che è sempre importante”.

Dalla Russia, con l’ultimo Yunus Social Business Center fondato a Mosca, al Brasile, con la deforestazione in Amazzonia, fino alla foresta equatoriale in Congo, per un impegno della Fondazione a 360 gradi su tanti geopolitici e social toccati dal premio Nobel. Non da ultimo, anche i giochi Olimpici, che catalizzano l’attenzione di tantissime persone e possono essere un veicolo di pace e speranza. L’obiettivo è far sì “che le infrastrutture e le risorse impiegate per i Giochi possano avere anche una finalità e una funzione sociale una volta conclusa la manifestazione”.

L’incontro “Social business… Today” si è svolto nella sede della Fondazione Yunus in via d’Azeglio questa mattina e ha visto coinvolti imprenditori, esperti e ‘changemaker’ per esplorare il potenziale del ‘business sociale’. Sono intervenuti anche Barbara Panzera (UniCredit), Giuseppe Torluccio, vicepresidente Fondazione Yunus Italia, Paola Samoggia (direttrice artistica Imagem) e altri ospiti.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro