Sana 2023, a Bologna parte la fiera del biologico: “Sostenibilità? E’ il pianeta che ce lo chiede”

Taglio del nastro per la trentacinquesima edizione del salone internazionale. Dalla regione 200milioni di investimenti per supportare la filiera ‘bio’

Bologna, 7 settembre 2023 - BolognaFiere apre ufficialmente le sue porte per Sana, il salone internazionale del biologico e del naturale, che oggi dà il via alla sua trentacinquesima edizione, ricca di conferme e di novità. L’inaugurazione nel cuore del padiglione 30 riunisce non solo imprese e aziende che hanno abbracciato il percorso biologico, strizzando l’occhio alla natura, ma anche figure istituzionali locali e nazionali.

Alcuni espositori del Sana
Alcuni espositori del Sana

Ad aprire le danze è il padrone di casa, Gianpiero Calzolari, presidente di BolognaFiere. Parlando di biologico e di sostenibilità, “va dato merito a chi ha avuto l’idea trentacinque anni fa - spiega -. Il pianeta ci sta facendo capire che bisogna correggere un po’ il tiro, ce lo chiede. L’interesse è coniugare chi produce in modo sostenibile e chi consuma, che deve essere la stessa sensibilità. Queste giornate a Bologna sono un punto di riferimento attorno cui si sviluppa l’anno”.

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Anche la Farnesina è attiva sul campo: “le fiere sono il trampolino per l’export internazionale delle nostre aziende - afferma Lorenzo Angeloni, direttore generale per la promozione del sistema Paese del Maeci -. Il biologico è un settore crescita, che ha valori ed elementi di eccellenza. È un modo congeniale di promuovere il Paese”.

Il Comune sta operando nel segno del bio, come illustra l’assessore Daniele Ara. “È un’edizione con numeri importanti in una fase storica complicata , con problematiche legate ai consumi e alle difficoltà di potere d’acquisto - spiega -. Il grande impegno delle città nel traino di nuovi consumi consapevoli è importante, dobbiamo continuare a lavorare fino a che la qualità diventi il patrimonio di tutti: dobbiamo fare in modo che tutti mangino bene, nello spirito del biologico, che è la traiettoria giusta per il futuro. Le città devono avere ruolo a partire dalla ristorazione scolastica. La presenza della fiera rilancia il ruolo della città per trainare un nuovo sistema agroalimentare”.

In un’ottica più ampia, c’è il lavoro della Regione, che ha messo “200 milioni di euro per il biologico per consolidare la produzione biologica che già abbiamo e per farla crescere ulteriormente: la superficie agricola biologica è già al 20% e puntiamo a superare il 25% - evidenzia l’assessore regionale all’agricoltura, Alessio Mammi -. Ma è un momento difficile tra problemi ambientali e di mercato, con un calo complessivo dei consumi”.

Anche il governo riconosce le potenzialità del mondo bio, e lo promuove. “La qualità è ineguagliabile - conclude Luigi D’Eramo, Sottosegretario Politiche Agricole con delega al biologico -. Una realtà strategica importante, che come ministero stiamo seguendo. Abbiamo da subito istituto un tavolo tecnico per discutere da un punto tecnico e scientifico, ma abbiamo voluto anche un tavolo politico, perché riteniamo che per cogliere ogni tipo di obiettivo e per rafforzare il consumo sui territori nazionali e internazionali, dobbiamo fare un lavoro di strategia”.

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