Taxi, il paradosso dell’Antitrust: "Più licenze, ma non a Bologna". I sindacati tentati dal ricorso

Uiltrasporti e Ascom: "Potremmo impugnare l’atto della giunta". Cgil: "Si deve trovare accordo"

Bologna, 7 marzo 2024 – "Quella dell’Antitrust è una segnalazione molto importante. Che potremmo anche usare impugnando gli atti di Palazzo d’Accursio". È ripartito, sotto le Torri, lo scontro tra il Comune e i tassisti. Sembrava ci fossero schiarite, ma poi l’ultimo strappo post Commissione consultiva comunale, finita senza alcun intesa sul valore delle licenze da mettere a bando – ben 72 –, ha riportato il dialogo nella nebbia. A colorire ancora di più la situazione ci ha pensato l’Autorità nazionale per la concorrenza.

Taxi, riparte lo scontro tra Comune e tassisti a Bologna
Taxi, riparte lo scontro tra Comune e tassisti a Bologna

"Bisogna aumentare il numero delle licenze dei taxi e la flessibilità dei turni perché si sono riscontrate criticità a Milano, Napoli e Roma", mentre in Comuni come "Bologna, Genova e Torino" non sono state riscontrate criticità.

A parlare di un possibile utilizzo di questa pronuncia dell’Antitrust è Mirko Bergonzoni di Uil Trasporti. "Perché 72 licenze e non 50, oppure 10? È interessante questa segnalazione dell’Antitrust, che si rivolge principalmente a Milano e Roma. Ma bisogna ricordare che a Napoli, dove i taxi per effetto degli ultimi decreti ministeriali sono troppi, il giudice ha dato ragione ai tassisti – incalza Bergonzoni –. Vedremo se ricorrere, leggeremo la delibera di giunta quando arriverà, potremmo utilizzare la segnalazione dell’Antitrust. Uil Trasporti non è contro le licenze, sia chiaro, perché sono famiglie che lavorano ma se si esagera si crea un mondo di precari".

A oggi non sono previsti nuovi summit tra Comune e sigle sindacali. Il cumulo di sconti previsto dal Comune, e avversato dai tassisti che chiedono la media depositata in Agenzia delle Entrate (200mila euro), ha ricongelato tutto.

"Come Unica Cgil auspichiamo che si trovi un accordo. Ricorsi? Meglio di no – spiega Franco Sarti –, bisogna sforzarsi tutti per trovare una soluzione". "Noi eravamo contrari alle 72 licenze in più, ma per amore della mediazione ce le siamo fatte andare bene – dice invece Massimo Sarti di Ascom Taxi –. Ora il Comune cambia ancora le carte in tavola. Un classico. Abbiamo cercato di far capire loro che sbagliano. Ma se persevereranno, i ricorsi saranno inevitabile. E loro potrebbero fare come a Milano, emettere il bando per le licenze malgrado i ricorsi".

A spiegare l’origine della segnalazione dell’Antitrust è Riccardo Carboni, presidente di Cotabo. "A dicembre 2023, per loro è un obbligo, ci hanno mandato una serie di domande alle quali abbiamo puntualmente risposto – afferma il presidente della coop –. Quell’indagine, fatta con tutte le città d’Italia, non ha poteri di intervento. Stallo della trattativa? Si cercherà di trovare un accordo. Le associazioni di categoria, lunedì, hanno espresso delle perplessità e la categoria, allo stato attuale del servizio, è sicuramente preoccupata".

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