GIACOMO LIPPI
Economia

Treni, linea Bologna-Castel Bolognese quadruplicata: al via i lavori nel 2026

L’opera, spiega l’ad di Rfi Gianpiero Strisciuglio, “è fondamentale per incrementare il trasporto regionale e metropolitano e fornire nuovi servizi ai passeggeri”. Il dibattito pubblico sull’opera si è aperto mercoledì 8 maggio

I lavori per il quadruplicamento della tratta ferroviaria Bologna-Castel Bolognese avranno inizio nel 2026

I lavori per il quadruplicamento della tratta ferroviaria Bologna-Castel Bolognese avranno inizio nel 2026

Bologna, 8 maggio 2024 - Un intervento dal valore totale di 3,6 miliardi di euro interamente finanziato, per un'opera che sarà pronta nel 2031 e che include diversi benefici per la movimentazione delle merci dal porto di Ravenna e per i pendolari. Mercoledì 8 maggio si è aperto il dibattito pubblico riguardante il quadruplicamento della tratta ferroviaria Bologna-Castel Bolognese, che separerà l'alta velocità dalla linea storica. I lavori, dalla durata stimata di cinque anni e che includono tre alternative progettuali in variante, partiranno nel 2026 in seguito a un biennio dedicato al dibattito e all'iter di autorizzazione.

L'opera

"Un'infrastruttura fondamentale per rilanciare non solo l'Emilia-Romagna, ma anche le Marche e tutta la dorsale adriatica" dichiara il viceministro dei Trasporti Edoardo Rixi, che poi precisa: "Se non parte questo lotto va in ritardo tutta la dorsale adriatica". L'intervento in questione, infatti, è introduttivo a quello inerente all'intera tratta Bologna-Lecce e per questo motivo è stato necessario garantire tempi certi per la riuscita dei lavori. Lo scopo di queste tempistiche è quello di dare al settore industriale e agli operatori del trasporto merci la possibilità di organizzarsi e programmare il proprio sviluppo.

I lavori per il quadruplicamento della tratta Bologna-Castel Bolognese avranno inizio dal 2026, al termine del Pnrr, per potere disporre della capacità produttiva necessaria. La realizzazione di questa opera è ormai da anni inserita nei progetti della regione Emilia-Romagna e consiste in un'importante soluzione anche per ciò che riguarda il problema del trasporto dei passeggeri considerata l'impossibilità di aumentare i flussi nell'immediato.

Un lavoro per tutta la linea adriatica

"L'intervento arriva fino a Castel Bolognese - ricorda il direttore generale della Cura del territorio di Viale Aldo Moro, Paolo Ferrecchi -, interconnettendosi dunque con la linea adriatica per Rimini e per l'ambito portuale ravennate dove circolano 9.000 treni all'anno. Rispetto alle alternative progettuali generali in affiancamento all'attuale linea e in variante, la seconda, anche alla luce dell'alluvione, è preferibile perché ha un minor impatto sul reticolo idraulico, anche se occorre una riflessione sul consumo di suolo. Di certo - conclude -, si andrà a ‘stappare’ tutta la linea adriatica".

"Opera fondamentale per lo sviluppo del trasporto"

"La quadruplicazione Bologna-Castel Bolognese rappresenta il primo segmento di potenziamento dell'intera direttrice adriatica. È fondamentale per lo sviluppo trasportistico ed economico, ed è il presupposto per fornire nuovi servizi ai passeggeri e per incrementare il trasporto regionale e metropolitano, con più convogli e meno attese". Commenta così l'amministratore delegato e direttore generale della Rete Ferroviaria Italiana, Gianpiero Strisciuglio, che nel mentre conferma come la separazione tra i binari dell'alta velocità e quelli della tratta storica, da destinare al trasporto regionale e metropolitano, potrà portare benefici.

"Per quanto riguarda le tre alternative in variante - conclude Strisciuglio -, in adiacenza al corridoio autostradale invece che alla ferrovia è prevista l'uscita verso sud a Bologna per sette chilometri. Poi i tre tracciati alternativi, vicino all'A14, più a nord e più a sud. Con il Dibattito pubblico verrà costruito un progetto condiviso con gli stakeholder".

"L'obiettivo - spiega il responsabile dell'opera Andrea Pillon -, è presentare a enti e territorio il progetto. Nel giro di due mesi, spiega, verranno realizzati quattro incontri pubblici e tre tecnici con le amministrazioni coinvolte. Con una relazione finale sui suggerimenti, proposte e criticità emersi. A quel punto Rfi avrà due mesi per produrre il documento finale e poi si aprirà l'iter progettuale con l'avvio dei lavori previsto nel 2026".  

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