ALESSANDRO GALLO
BFC

Giornata della Memoria 2021, il Bologna Fc commemora Arpad Weisz

Alle 13,15 il ricordo davanti alla lapide sul basamento della Torre di Maratona del tecnico degli anni Trenta e degli scudetti, scomparso ad Auschwitz il 31 gennaio '44

L'allenatore ungherese Arpad Weisz (sinistra) assieme ai giocatori Busoni e Donati

L'allenatore ungherese Arpad Weisz (sinistra) assieme ai giocatori Busoni e Donati

Bologna, 26 gennaio 2021 - Come ogni anno, il 27 gennaio, ci sarà la Giornata della memoria. E il Bologna Fc 1909 non si tira indietro, commemorando un allenatore leggendario, Arpad Weisz, che finì per scontare sulla sua pelle il fatto di essere ebreo, dopo l’introduzione delle leggi razziali, durante il ventennio fascista. Domani, mercoledì, nell’ambito delle iniziative per la Giornata della Memoria, ci sarà un momento particolare, al Dall’Ara. Alle 13,15 ci sarà la commemorazione del tecnico degli anni Trenta e degli scudetti, scomparso nel campo di sterminio di Auschwitz il 31 gennaio 1944, davanti alla lapide che ricorda l’allenatore magiaro sul basamento della Torre di Maratona. Ci saranno le delegazioni del Comune di Bologna, della Comunità Ebraica e del Bologna.

La pandemia e i protocolli impongono, per questo 2021, una cerimonia a “porte chiuse”. Ma ci sarà la possibilità di testimoniare la propria vicinanza collegandosi a https://www.youtube.com/ComuneDiBologna.

Ma non si tratta dell’unica iniziativa che vedrà la società di Joey Saputo protagonista: il club rossoblù è stato selezionato per collaborare a “Changing the Chants”, un progetto internazionale ideato nell’ambito del Programma Diritti, Uguaglianza e Cittadinanza dell’Unione Europea.

Il progetto, nato dalla collaborazione tra Anne Frank House, Fare Network, Borussia Dortmund e Feyenoord Rotterdam, si pone l’obiettivo di individuare metodi educativi per contrastare e prevenire forme di razzismo e antisemitismo negli stadi analizzando le iniziative che le squadre di calcio europee mettono in atto per sensibilizzare i propri tifosi. Per le numerose iniziative promosse e sviluppate nel corso degli anni su questo tema, il Bologna è stato selezionato come club promotore di buone pratiche nella lotta all’antisemitismo nel calcio europeo.

Tornando a Weisz, che aveva vinto uno scudetto alla guida dell’Inter (allora Ambrosiana) nel 1929/30, arrivò a Bologna nel 1935 e qui rimase, a due passi della sede della Virtus Tennis, in via Galimberti, fino al 1938, la stagione delle leggi razziali. Alla guida del Bologna vinse altri due scudetti, nel 1936 e nel 1937, raggiungendo l’apoteosi proprio nel 1937, conquistando a Parigi il torneo internazionale dell’Expo Universale, una sorta di Coppa dei Campioni ante litteram.

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