Bologna Fc, sfuriata di lnzaghi negli spogliatoi. "Basta sconti"

Pugni sbattuti sul tavolo nel dopo partita, il tecnico chiede più impegno. Sereve la crescita più rapida dei giovani e l'aiuto degli esperti nei momenti chiave

Inzaghi ha perso la pazienza sia nell'intervallo sia nel dopo partita

Inzaghi ha perso la pazienza sia nell'intervallo sia nel dopo partita

Bologna, 8 ottobre 2018 - La pazienza è finita, Filippo Inzaghi ha perso il proverbiale self control. Nelle prime sette giornate di campionato aveva difeso la squadra a spada tratta. Talvolta anche oltre il limite della logica, se è vero che dopo il ko in casa della Juventus aveva dichiarato di aver avuto la sensazione che il Bologna potesse riaprire la gara da un momento all’altro. 

Non è successo lo stesso dopo il ko di Cagliari, che evidentemente ha fatto vacillare le certezze (FOTO). Il tecnico non le ha mandate a dire ai suoi giocatori: non solo e non tanto nella conferenza post partita. Il giorno dopo la sconfitta, arrivano indiscrezioni di pugni battuti sul tavolo, di toni accesi, di un duro j’accuse alla squadra per l’approccio alla partita e per quelle distrazioni che sono costate due gol quasi in fotocopia, nonostante in settimana situazioni e marcature fossero state analizzate e provate nel dettaglio. La sfuriata è stata doppia: la prima all’intervallo e ha prodotto una reazione comunque inutile. Così è arrivata la replica dopo il triplice fischio.

Normalmente, analisi e ‘processi’ sono rinviati alla ripresa degli allenamenti. Un po’ per la rabbia e un po’ in virtù del fatto che domani, a Casteldebole, mancheranno i nazionali (ma resterà a casa Lukasz Skorupski infortunato), Inzaghi ha fatto uno strappo alla regola. Che qualcosa potesse essere successo lo aveva lasciato intendere la conferenza post partita: «Qui ci si è assuefatti alla sconfitta, è una questione di atteggiamento. Subiamo reti assurde, dobbiamo lavorare e crescere molto e in fretta».

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Già. La serie A non aspetta, il Bologna è in ritardo sulla tabella di marcia e Inzaghi non ci sta: chiede una reazione e continuità. Edulcorando i concetti, il tecnico ha chiesto ai suoi uomini più carattere, lucidità, attenzione e concentrazione nello svolgimento del piano partita preparato. Più testa e più cuore, fame e cattiveria: ciò che serve per salvarsi e che i rossoblù hanno mostrato a sprazzi. Ha invitato i più giovani a realizzare in fretta cosa sia il pianeta serie A e ad adeguarsi. Ma è facile pensare che abbia fatto presente di pretendere di più anche dagli elementi di esperienza che dovrebbero fornire certezze. Altrimenti non avrebbe concesso un’attenuante nel dopo partita ai ragazzi: «Gli alti e bassi fanno parte del percorso di crescita dei giovani». 

A tutti ha lanciato pure un messaggio a mezzo stampa: «Spero di riavere il gruppo al completo dopo la sosta perché questo ci aiuterà a migliorare». Tra i giocatori in ripresa c’è un Poli da recuperare a livello psicologico, dopo l’esclusione dalla corsa al fascia di capitano, ruolo al quale avrebbe tenuto molto.

Basta sconti, però. Le parole lasciano pensare che il tecnico sia pronto anche a qualche scelta ‘dolorosa’. Qualcuna è già stata presa, se è vero che Pulgar, Destro e Gonzalez sono scivolati ai margini. Al tecnico hanno risposto nella mixed zone della Sardegna Arena Dzemaili e Nagy, che hanno recitato il mea culpa. Ma se il messaggio sia stato davvero recepito da tutti lo dirà il campo nel prossimo futuro. Una cosa è certa: a Casteldebole si è alzato il livello della tensione.

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