Mihajlovic leucemia, il racconto. "Volevo spaccare la finestra con una sedia"

Il tecnico serbo Ospite alla trasmissione Verissimo. "Stavo impazzendo chiuso dentro una stanza. Soffrivo ma dovevo dare forza alla mia famiglia"

Il tecnico rossoblù ha passato il Natale in famiglia

Il tecnico rossoblù ha passato il Natale in famiglia

Bologna, 17 gennaio 2019 - “Ho fatto 13 chemioterapie in 5 giorni, già dopo il terzo avevano annientato tutto".  E' un racconto a tratti molto duro quello che Mihajlovic ha fatto della sua malattia, raccontandosi a Verissimo. “Stavo impazzendo chiuso dentro a una stanza con l'aria filtrata, volevo spaccare la finestra con una sedia poi mia moglie e alcuni infermieri mi hanno fermato, mi hanno fatto una puntura e mi sono calmato”. Sinisa ricorda il periodo trascorso in Ematologia al Sant'Orsola: “Il primo ciclo è stato il più pesante, mi sono venuti anche degli attacchi di panico che non avevo mai avuto: non potevo uscire e stavo impazzendo”. E ancora: “Stavo male ma dovevo dare forza alla mia famiglia perché se mi avessero visto abbattuto sarebbe stato peggio. Cercavo di essere sempre positivo e sorridente, facevo finta di niente per non farli preoccupare. Questa è stata una delle cose più difficili perché non sempre ero al massimo della forma'”.

Mihajlovic è il migliore: è lui il simbolo del 2019

Poi la situazione attuale, che è buona dà speranza: “Per adesso la sto vincendo, anche se devo fare attenzione. Sta andando tutto bene, non sto più prendendo il cortisone e questo è importante. Sono passati 78 giorni dal trapianto di midollo osseo e i primi 100 giorni sono i più critici. Poi dopo è tutto in discesa, bisogna avere pazienza ancora per una ventina di giorni ma superarli bene sarebbe già un bel traguardo. Sono molto contento, non ci sono state complicazioni gravi e va benissimo così. Adesso ho ripreso anche ad allenarmi un pochino per tornare in forze, perché dopo 4 mesi senza fare niente e prendendo 17 pastiglie al giorno mi sono un po' gonfiato".

La famiglia è il punto di forza per il tecnico rossoblù che è stato dimesso durante le feste: ''E' stato il Natale più bello della mia vita, con tutta la mia famiglia vicino. C'era anche mia mamma, che si è arrabbiata quando ho pianto durante la seconda conferenza stampa, però poi a casa mi ha preparato dei piatti serbi che sono molto saporiti e non li ho sentiti amari come quasi tutto il resto dei cibi. Grazie a lei ho recuperato un po' di chili''.

Sinisa ha reagito con un sorriso affettuoso al video messaggio di Ibrahmovic: “Siamo contanti che tu sia tornato, non crearmi troppo difficoltà quando giocherò contro la tua squadra”, gli ha mandato a dire lo svedese. “Ibra è come un fratello, da giocatori ci siamo anche scontrati, poi dopo siamo diventati amici. Mi è dispiaciuto che non sia venuto qui ma capisco la scelta del Milan, anche se da noi si sarebbe divertito di più. Abbiamo un carattere molto simile e molto forte. Sono contento sia tornato in Italia, speriamo solo che contro di noi non possa giocare a causa di qualche ammonizione, così avremo un problema in meno!”.

Il tecnico serbo in questi mesi ha ricevuto tantissimii messaggi d'affetto e, tra gli altri, quelli di Walter Zenga e Francesco Totti. "Ho sentito tantissima vicinanza da gente famosa e da gente normale, anche con gli striscioni negli stadi - sottolinea -. Prima ero uno che divideva, con questo problema ho unito tutti. Hanno guardato l'uomo più che l'allenatore"  

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