Mihajlovic ricoverato e la guida del Bologna Fc: sveglia presto, tablet e telecamere

Anche dall’ospedale Sinisa è sempre presente e segue ogni dettaglio della squadra. E i giocatori hanno preso la carica del tecnico

Sinisa Mihajlovic, 53 anni, con i suoi giocatori: è ricoverato dal 29 marzo (Schicchi)

Sinisa Mihajlovic, 53 anni, con i suoi giocatori: è ricoverato dal 29 marzo (Schicchi)

Bologna, 21 aprile 2022 - Da un tablet e da una smart tv può nascere un’impresa: l’impresa quotidiana del paziente Sinisa Mihajlovic che ha risollevato il Bologna da remoto. Grazie alla tecnologia, certo, ma anche a una forza d’animo fuori dal comune (serve quella per sdoppiarsi tra la cura della leucemia e la ‘cura’ della squadra) e a un filo diretto con gli attori di Casteldebole che Sinisa non ha mai interrotto nelle prime tre settimane del suo ricovero al Sant’Orsola. Milan e Juve inchiodate al pari nelle rispettive tane, Sampdoria asfaltata al Dall’Ara: il tutto da una stanza di ospedale. La stessa modalità con cui adesso l’allenatore rossoblù si approccia alla sfida con l’Udinese.

Allenamenti in streaming

Sveglia presto, calibrata sulle terapie di giornata. Lettura dei quotidiani, attraverso la rassegna stampa che il club gli fa recapitare sul tablet. E poi, una volta affrontata la quotidiana razione di cure, Sinisa si dedica alla squadra. Questo succede da quando il tecnico rossoblù ha rimesso piede in ospedale, lo scorso 29 marzo. Di norma prima e dopo ogni allenamento Mihajlovic si relaziona con lo staff tecnico, collegandosi in videconferenza: prima della seduta per fissare il programma di lavoro, dopo per commentare l’accaduto. Sinisa è come se fosse a bordo campo, dal momento che grazie a un sistema di telecamere collegate al wi-fi le immagini della seduta da Castedebole arrivano in diretta al monitor della sua stanza di ospedale.

La modalità partita

Mano a mano che si avvicina la partita i contatti si intensificano. Fino al giorno in cui si gioca, quando scatta una modalità più specifica. Il messaggero incaricato di tenere i contatti nei novanta minuti della gara tra Sinisa e il duo Tanjga-De Leo è Renato Baldi, altro fidato membro dello staff. Baldi ha il cellulare sempre acceso e ogni volta che Mihajlovic dà un’indicazione tattica o decide una sostituzione prende nota e gira i desiderata in tempo reale a chi siede in panchina. Due ore prima del calcio d’inizio Sinisa tiene la riunione tecnica in videoconferenza alla squadra (fondamentalmente ribadendo le marcature sui calci da fermo). Poi a fine gara, com’è successo sabato allo Stadium, Mihajlovic chiama sullo smartphone uno dei suoi collaboratori e in viva voce parla ai suoi ragazzi: fin qui tre volte su tre lo ha fatto per complimentarsi.

Il ruolo di Bigon

Dal 26 marzo la casa di Mihajlovic è una stanza un po’ più larga di quella del suo primo ricovero, anche se la struttura è la stessa: il padiglione 6 del Sant’Orsola che ospita l’Ematologia del ‘Seragnoli’. La squadra di medici e infermieri è la stessa ma l’isolamento, per via delle stringenti norme anti Covid (nel luglio 2019, nei giorni del primo ricovero, ancora non c’era la pandemia), è quasi assoluto: solo la moglie Arianna l’altro ieri ha potuto fargli visita in via eccezionale.

I calciatori, invece, per sua stessa disposizione, possono chiamarlo quando vogliono. Nessuno, però, istintivamente disturba sul telefonino un allenatore che in ospedale sta duellando con la leucemia. Per questo a fare da cuscinetto tra Sinisa e i suoi ragazzi è il diesse Bigon, con il quale il tecnico si relaziona quotidianamente. Il resto è trincea contro la malattia e un pallone che gli piove, attraverso Sky e Dazn, su smartphone, tablet e tv. Così si prepara un’impresa da remoto. L’Udinese è avvisata.