Alluvione, Bignami insiste: “I soldi ci sono, ma la Regione non ci risponde sui dati”

Il viceministro dei Trasporti: “C’è addirittura un ricorso al Tar dei cittadini per avere trasparenza”. Croci (Ance): “Le imprese hanno lavorato, ora tocca a Comuni e Province”

Bologna, 10 ottobre 2023 –  "Da Palazzo Chigi, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha chiesto alla Regione di avere una ricognizione sullo stato del reticolo idrografico della Romagna, perché è inevitabile che bisognerà mettere al riparo tutti. Non risulta – a oggi - che la Regione abbia condiviso queste informazioni, tanto che in questo senso c'è anche un ricorso da parte dei cittadini stessi al Tar, pronto a essere depositato”.

Galeazzo Bignami al convegno dell'Ance Emilia-Romagna (Fotoschicchi)
Galeazzo Bignami al convegno dell'Ance Emilia-Romagna (Fotoschicchi)

Galeazzo Bignami (FdI), viceministro ai Trasporti, durante i lavori e a margine del convegno sul nuovo codice degli appalti dell’Ance Emilia-Romagna, è tornato a pungolare gli enti locali sul tema ricostruzione. Il senso è quello noto: il Mit ha in pancia oltre 800 milioni di euro spendibili. Ma nessuno li sta chiedendo.

"Un conto è riparare una lesione, dove magari un argine si è rotto, e un conto è invece una manutenzione utile a prevenire danni. Abbiamo chiesto questo diversi mesi fa: dopo la lettera del presidente della Regione Stefano Bonaccini, il presidente Meloni – ha ricostruito Bignami - ha chiesto nuovamente i dati regionali. Sappiamo che anche i cittadini lo stanno chiedendo, e questo è ancora più grave". 

A oggi, "tuttavia, non risulta che la Regione abbia condiviso queste informazioni, tanto che in questo senso c'è  anche un ricorso da parte dei cittadini stessi al Tar, pronto – ha segnalato Bignami – a essere depositato. Perché non danno questi dati in Regione sullo stato del reticolo idrografico prima dell'alluvione? È una domanda legittima. Questo non esime dal fatto che noi comunque interverremo, ma è necessario sapere su cosa”.

Ha punto ancora poi Bignami: "Ricordo che un vicepresidente della Regione ha detto che 'se non arrivano i soldi entro l'autunno-inverno andiamo in Procura'. I soldi ci sono, quindi adesso andrà in Procura a denunciare se stesso?", si chiede Bignami.

Che continua: "Ci sono due ricostruzioni, quella pubblica e quella privata. Quella pubblica è divisa in interventi di somma urgenza,  interventi urgenti e piani di ricostruzione speciali. La somma urgenza implica interventi immediati e noi ci abbiamo messo 830 milioni di euro. Di questi, ad oggi, a questa mattina, ne sono stati usati 45, di cui 38 da parte dei servizi idrici regionali. C'era bisogno di soldi e c'era urgenza? Ci sono 780 milioni che devono essere ancora usati, quindi. Se servono bene, se non servono...C'era tutta questa 'urgenza', poi a 20 giorni dall'emanazione dell'ordinanza sono ancora lì".

Durante i lavori dell’Ance si è parlato approfonditamente del Codice degli appalti, e sui correttivi da fare alla riforma. Ma il presidente Maurizio Croci si è soffermato anche sul post alluvione. “Le nostre imprese hanno lavorato, si sono messe a disposizione e hanno fatto tutto quello che potevano. Oggi stanno ancora aspettando i soldi, ossia i pagamenti degli interventi di emergenza, con importi anche veramente importanti. Riescono a resistere, per ora, ma ci sono altri problemi intanto, a partire dal Superbonus e non solo – ha puntualizzato Croci -. Abbiamo partecipato alle riunioni col commissario, il quale ha esplicitamente detto che i soldi sono arrivati e lui ha provveduto a tutti gli atti, per mettere a disposizione gli oltre 440 milioni di euro in ballo. Ora la palla passa a Comuni, Unioni comunali e Province, enti di bacino: sono loro che adesso devono predisporre tuti gli atti per pagare le imprese. Tocca a loro".

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