Blitz antidroga a Bologna, Lepore contro Salvini: "Quella citofonata fu grave e stupida"

Secondo il sindaco potrebbe aver causato ritardi nelle indagini. La replica della Lega: "La sinistra non impara mai dai suoi sbagli"

Matteo Lepore e Matteo Salvini

Matteo Lepore e Matteo Salvini

Bologna, 27 maggio 2022 - Il sindaco di Bologna Matteo Lepore torna sulla notizia del blitz antidroga al Pilastro, per rispondere a Matteo Salvini, che due anni fa citofonò  a una delle famiglie risultate poi coinvolte e che ieri ha commentato i fatti dicendo che "il tempo è galantuomo". Lepore scrive su Facebook: "Talvolta chi ricopre incarichi importanti nelle istituzioni viene a conoscenza di indagini da parte delle forze di polizia nel corso del proprio lavoro. Sarà capitato sicuramente più volte anche a Matteo Salvini quando era Ministro degli Interni. In questi casi è fondamentale mantenere la riservatezza, perché l'esposizione mediatica può causare ritardi nelle indagini o compromettere l'operato degli inquirenti. Ecco perché la citofonata di Salvini al Pilastro è stata una cosa assai grave e stupida". 

Secondo il primo cittadino emiliano quella di Salvini è "una condotta motivata per cercare il solo profitto personale, per altro malamente, come sappiamo dai risultati elettorali. La considero così ancora di più oggi, alla luce dell'importante operazione di polizia che ha portato all'arresto di 25 persone nel quartiere, smontando un'organizzazione dedita allo spaccio da anni". 

Ad ogni modo, prosegue Lepore nel suo post, "non ho sufficienti elementi per dire se Salvini allora commise un reato, ma certamente ha messo a rischio e forse ritardato il lavoro di chi da tempo probabilmente stava conducendo indagini di estremo rilievo. Perché per arrivare al risultato prezioso di ieri, per il quale siamo infinitamente grati alle donne e agli uomini forze dell'ordine, ci vuole sudore, tempo e costanza. Pezzo per pezzo - argomenta ancora - , le istituzioni stanno smontando le reti criminose che in alcune zone di Bologna stanno operando. I dati di questi sei mesi lo dimostrano. E come Sindaco - conclude Lepore - sono orgoglioso e grato di questi risultati".

La replica della Lega

Non si è fatta attendere la replica all'attacco di Lepore: "Dopo aver strumentalizzato e banalizzato la vicenda della citofonata di Matteo Salvini al Pilastro, ora la sinistra, di fronte alle evidenze, è costretta ad ammettere che la denuncia dei residenti si basava su fatti concreti e che in quell’edificio vivevano degli spacciatori. Ma, poiché i dem non sanno fare altro che accusare, invece di chiedere scusa, incolpano nuovamente Salvini che, secondo il sindaco Lepore, avrebbe messo a rischio le indagini. La sinistra non impara mai dai suoi sbagli: oggi come allora continua a dare vita a sterili polemiche. Farebbe bene, invece, a fare un esame di coscienza e a chiedere scusa ai cittadini del Pilastro e alla Lega", fanno presente i consiglieri della Lega Francesca Scarano, Giulio Venturi e Matteo Di Benedetto.

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