Lepore, attacco frontale a Bignami. E frena sul terzo mandato in Regione

Il sindaco alla Festa dell’Unità di Bologna: "Il viceministro è un podestà, fa campagna elettorale a spese dei contribuenti"

Bologna, 10 settembre 2023 – “Non era scontato che facessimo la festa dell’Unità, anzi direi che è un miracolo. E che avessimo ancora il partito democratico. E visto che ce l’abbiamo usiamolo…". Esordisce così il sindaco Matteo Lepore, intervistato dai capiredattori dei quotidiani e delle agenzie di stampa, in una sala Salvador Allende gremita. Un’intervista a tutto tondo che ha toccato sì i temi ‘caldi’ dell’amministrazione, ma ha posto l’accento soprattutto sulla politica.

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ATTACCO A BIGNAMI

Attacchi – durissimi – a Fratelli d’Italia e Galeazzo Bignami, definito "il podestà pagato a spese dei cittadini" che "viene qui ai banchetti", facendo campagna elettorale "sulla pelle dei migranti", mentre gli attacchi sulla "sicurezza alla nostra amministrazione sono vergognosi". Tanto – ammette – da aver scritto anche alla premier Giorgia Meloni via whatsapp. "Non dico, però, che cosa mi ha risposto per privacy", punge.

LE SPINE DEL PD

Parole forti che fanno il paio anche con quelle rivolte ai "notabili del Pd" che non fanno altro "che aspettare il cadavere" della segretaria Elly Schlein.

Lepore insiste: "Abbiamo girato la nave, non possiamo tornare indietro. Dobbiamo tenere in conto il nostro capitano". Morale: se i big "restano in cambusa o sul molo", nessuno si offende. La platea, circa 500 persone, applaude. Il sindaco cita più volte "la nuova classe dirigente del Pd" che magari fa errori, ma è comunque il nuovo corso.

Non risparmia critiche alla Regione, parlando quasi da candidato a Viale Aldo Moro: dall’ambiente, definendo "la delibera che toglie ad Arpae il parere non vincolante sugli interventi non urbanistici un inciampo", alla casa fino alla sanità.

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IL TERZO MANDATO

Il colpo di grazia è sul terzo mandato di Stefano Bonaccini (su cui il governatore ha aperto): "Di nomi parleremo più avanti, nelle sedi opportune. Se c’è un partito… usiamolo. Non tocca certo al sindaco di Bologna decidere, sono sicuro che un numero uno lo troveremo. Ma – dice – sono certo che in un partito che ha una nuova classe dirigente di numeri uno ce ne siano più di uno".

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IL TRAM E LA CITTÀ 30

Non mancano i riferimenti alle infrastrutture, alla Città 30, al piano casa, al lavoro, allo stadio. E se sul tram non risparmia critiche alle opposizioni e al solito Bignami ("sul tram ci ha dato 50 milioni, smetta di criticarlo"), sui nuovi limiti di velocità tira dritto, ricordando che le multe partiranno dal primo gennaio 2024, come previsto. E i controlli si faranno fuori dalle scuole, dalle case di riposo e dagli ospedali. Conscio della delicatezza del tema (e delle critiche in città), fa a anche una battuta: "Sulla Città 30 andremo piano piano", facendo intendere che ci sarà ancora da discutere e, magari, modificare alcuni aspetti.

Infine, lo stadio. Lepore, in cravatta rossoblù, ammette di "capire solo di basket", ma "il Bologna di Thiago mi diverte" e "ne sono contento". Un orgoglio che riguarda anche lo stadio che verrà.

IL NODO MIGRANTI

Il sindaco non manca di ricordare lo sprint sull’hub per i minori migranti non accompagnati, ricordando che il dialogo con il ministro Matteo Piantedosi c’è, e che "puntiamo anche a fare un hub per gli adulti".

L’EMERGENZA CASA

Sullo sfondo, il tema casa. Lepore attacca le misure allo studio del governo con la ministra Santanchè e chiede "che possano essere i sindaci a gestire e regolare il tema".

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