Riviera, la cultura vince sullo sballo

La lettera. Risponde il condorettore del Carlino, Beppe Boni

Bologna, 31 luglio 2019 - La Riviera romagnola e anche quella marchigiana sono una risorsa. Ciò che mi dispiace è che all’estero, ma in parte anche in Italia, sono conosciute come cattedrali del divertimento per i locali con locali dove si beve a volontà, musica e discoteche. Mi chiedo se non sia possibile puntare di più sulla cultura che rimane una grande risorsa. Pierfrancesco Raggi, Reggio Emilia

Risponde il condirettore del Carlino, Beppe Boni

Divertimento e cultura sono due facce della stessa medaglia. Il turismo della Riviera romagnola e di quella marchigiana riesce perfettamente a coniugare i due aspetti che diventano complementari. Il mare e le spiagge non solo solo grandi bevute, feste con musica rap a tutto volume e sballo fino a notte fonda. C’è anche questo e fa parte dei riti giovanili. Inevitabile. Ma c’è anche dell’altro per i turisti che oltre al mare apprezzano la cultura. Ci sono città d’arte come Ravenna a due passi dal mare, Macerata, facilmente raggiungibile dalla costa, con il programma dello Sferisterio. A Cervia e Milano Marittima da anni anni vive con successo Cervia ama il libro, una rassegna estiva di scrittori che danno vita a talk show serali e finale la mattina Ferragosto in spiaggia con lo sbarco dal mare. A Senigallia il Summer Jamboree festival diventa un set dove rivive l’atmosfera anni Cinquanta, una Little Memphis con musica e camicie a fiori. L’elenco potrebbe continuare con rassegne cinematografiche, festival del noir, serate dedicate alla poesia e alla letteratura. Come si vede lo sballo deteriore forse è in minoranza. beppe.boni@ilcarlino.net  

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