Bologna Fc, Thiago Motta e Sartori: due motori per l’Europa

Il tecnico ha plasmato il Bologna, l’uomo mercato ha dimostrato il suo fiuto con acquisti mirati che si stanno imponendo

Thiago e Sartori, due motori per l’Europa

Thiago e Sartori, due motori per l’Europa

Bologna, 7 febbraio 2023 – Quando Giovanni Sartori, dopo il ko allo Stadium con la Juve di inizio ottobre, ammise di non sapersi capacitare dei 13 punti di distanza in classifica tra l’Udinese e il Bologna chissà se poteva immaginare che in 13 turni di campionato i rossoblù avrebbero mangiato ai friulani l’intero divario. Oggi Bologna e Udinese sono appaiate all’ottavo posto a un solo punto di distanza da quel Torino che guida il treno per la piccola Europa: piccola o grande che sia, e previa penalizzazione della Juve, sarebbe comunque Europa.

Il Bologna ha calcato per l’ultima volta un palcoscenico continentale il 27 agosto 2002 a Londra, quando la tripletta di Inamoto consentì al Fulham di alzare al cielo la coppa Intertoto condannando i rossoblù di Guidolin all’uscita di scena. Ventuno anni dopo a Casteldebole c’è un allenatore che, come Guidolin, in sala stampa regala ‘zero tituli’ ma che, come a suo tempo il veneto, conosce il senso della parola organizzazione e sa come trasmetterla alla squadra. Tu chiamalo, se vuoi, effetto Thiago. Uno che da un mese fa giocare il Bologna senza il suo calciatore più importante, quell’Arnautovic ancora confinato nel convalescenziario, ma che nel frattempo dal gruppo ha saputo spremere frutti alternativi e forse perfino insperati.

Alzi la mano chi pensava che cambiare il ruolo a Posch potesse trasformarlo in bomber di scorta. Pippo Inzaghi quando mise Orsolini mezzala fece un buco nell’acqua. Motta, invece, ha già fatto di Posch, fin qui autore di 4 reti, il difensore più prolifico dei cinque maggiori campionati d’Europa. Ma se la parola Europa sta entrando, di straforo e sottovoce, nel vocabolario di Casteldebole è anche perché Motta, con le sue scelte, sta dimostrando la bontà del lavoro fatto in estate dalla coppia Sartori-Di Vaio. L’esplosione di Posch, la crescita esponenziale di Lucumì, le conferme che arrivano da Ferguson, l’affidabilità di Zirkzee, nonché le performance in miglioramento di Moro e Sosa sono indicatori di un mercato estivo che, pur avendo fatto cassa per una ventina di milioni, ha portato frecce all’arco di Motta.

Quel Motta che la parola Europa oggi non la pronuncerebbe nemmeno sotto tortura. Men che meno i suoi dirigenti, che si sono tenuti alla larga da autocelebrazioni o annunci di obiettivi diversi dai 52 punti indicati da Saputo: si tace per non mettere pressioni al gruppo, è la tesi ufficiale. Di certo c’è che quasi tutti i calciatori della rosa hanno inserito nel contratto una sorta di ‘premio Europa’.

Qualificarsi per la Conference League, spiegano a Casteldebole, porterebbe più soldi nelle casse di quanti ne sottrarrebbe in forma di incentivi da corrispondere ai calciatori. Soldi, sempre soldi. Decisivi quelli messi da Saputo. Ma i sogni di una piazza non sono fatti della materia, un po’ fredda, di cui sono fatti i bilanci.

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