Virtus Bologna, la ricetta di Dalla Salda. “Ordine e lavoro per tornare grandi”

Le prima parole del nuovo amministratore delegato bianconero dettano la linea per il futuro

Il nuovo ad Virtus, Alessandro Dalla Salda (Foto Schicchi)

Il nuovo ad Virtus, Alessandro Dalla Salda (Foto Schicchi)

Bologna, 25 maggio 2018 – Ieri l’ufficializzazione nel consiglio di amministrazione della società, oggi le prime parole ufficiali da amministratore delegato. E' ufficialmente iniziata la nuova era Virtus, con Alessandro Dalla Salda al timone.

Sono un dirigente, ma prima di tutto uno sportivo, quando si fanno cose con passione c’è sempre emozione, la stessa che provo ad essere qui oggi – conferma l’ex dg di Reggio Emilia - Emozione ma anche responsabilità perché so benissimo di essere in un club con una storia fantastica. Sono concentrato, darò tutto me stesso, I risultati sportivi? dovranno essere importanti come la società e storia merita. Mi sono messo subito al lavoro per ricreare organizzazione forte, con ruoli delineati, creando un blocco societario che possa contribuire a rifare grande la Virtus”.

L’allenatore?

“Cerco un allenatore che abbia un profilo e una personalità internazionale. Realisticamente l'allenatore è un ruolo centrale, anche se voglio partire dalla società, c’è già un direttore sportivo che, chiuso il campionato con il suo attuale club sarà qui con noi (chiaro il riferimento a Marco Martelli di Casale Monferrato, ndr). Ovvio che sia strategico avere, in poco tempo, un allenatore bravo che possa essere un collante anche con le altre aree della società”.

Obiettivi e budget?

La società vuole crescere, senza spese folli; si riparte dal Budget di quest'anno. Realisticamente credo che la Virtus debba essere sempre tra le prime otto, lo dice la storia, la tradizione, però le idee sono chiare per rimanere stabilmente nella parte alta della classifica. La valorizzazione del marchio Virtus può portare anche a interessare nuovi investitori e nuovi ricavi da riutilizzare”.

Doppio impegno Italia ed Europa?

“Le coppe o le fai perché possono dare crescita a squadra e alla società o meglio non farle perché possono diventare un peso se non affrontate nella maniera giusta. Vorrei un allenatore a tempo pieno. Ripartire con nuovo progetto c’è bisogno di un confronto quotidiano confronti con direttore sportivo e società”.

State già pensando alla squadra?

Troppo prematuro fare queste analisi adesso, intanto pensiamo al direttore sportivo e all’allenatore”.

Perché la Virtus?

“Perché no, mi sono detto. Piazza difficile ma stimolante. Dobbiamo mettere ordine a livello aziendale, con la suddivisione in 4 aree: amministrazione, commerciale e marketing, comunicazione e l’area sportiva, quest’ultima divisa tra settore giovanile e prima squadra. Il nostro prodotto è la prima squadra ovvio, ma è fondamentale mettere chiarezza nella società, scegliendo gli uomini giusti che sappiano quello che devono fare. Ordine e organizzazione faranno la differenza”.

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