LUCA RAVAGLIA
Cronaca

25 aprile di pace e libertà. Bandiere palestinesi e ucraine insieme a tricolore e arcobaleno

Il sindaco Lattuca: "E’ un problema se ancora oggi c’è chi non si riconosce in questa festa". Omaggio all’impegno del Papa. Critiche al discorso di La Malfa.

Il sindaco Lattuca: "E’ un problema se ancora oggi c’è chi non si riconosce in questa festa". Omaggio all’impegno del Papa. Critiche al discorso di La Malfa.

Il sindaco Lattuca: "E’ un problema se ancora oggi c’è chi non si riconosce in questa festa". Omaggio all’impegno del Papa. Critiche al discorso di La Malfa.

Che sia sobria o meno, la festa del 25 aprile continua a far discutere e ad alimentare polemiche. Le indicazioni del Governo legate al rispetto per la morte di Papa Francesco ieri mattina a Cesena hanno trovato centinaia di persone pronte a celebrare con orgoglio la ricorrenza laica più importante del nostro Paese, al ritmo delle note della banda, che erano quelle di ‘Bella Ciao’ e non di una festa in discoteca. Dunque sulla sobrietà, non c’è stata questione.

Il corteo è partito poco dopo le 11 dalla Barriera, col sindaco Lattuca che ha reso omaggio ai caduti della Resistenza a fianco del consigliere provinciale di Fratelli d’Italia Enrico Castagnoli e all’ex parlamentare Giorgio La Malfa. Hanno partecipato tutte le forze politiche della città. C’era il vessillo dalle pace e c’era quello dell’Ucraina, orgogliosamente mostrato dai liberaldemocratici Luigi Di Placido e Stefano Angeli. Ce ne erano anche un paio palestinesi.

Lattuca nel suo discorso ha citato i teatri internazionali dove ci si batte per la tutela della democrazia. Non ha però nominato la questione mediorientale. Tanto che tra i presenti qualcuno ha gridato il nome della Palestina. Non si è andati oltre. In ogni caso, più volte, sia da Lattuca che da La Malfa, è stata citata l’ignominia delle leggi razziali, emanate prima di tutto con lo scopo di colpire – e sterminare – il popolo ebraico.

Lattuca è poi entrato nel merito della questione del 25 aprile: "Un problema esiste se ancora oggi c’è chi non si riconosce in questa Festa. Un sentimento di nostalgia tende a riaffiorare. La pace ci sta sfuggendo e ad essa anche negli ultimi dolorosi giorni Papa Francesco ha dedicato tante delle sue energie senza tuttavia essere ascoltato da chi con grande ipocrisia si è nelle ultime ore premurato di riconoscergli il ruolo di grande punto di riferimento".

Anche La Malfa, ricostruendo la storia della Resistenza, ha avanzato dubbi sul lutto di cinque giorni ipotizzando che più che per rendere omaggio al papa, fosse stato pensato per ridurre la portata delle celebrazioni del 25 aprile. Non tutti hanno gradito. "E’ ora di finirla – ha commentato il capogruppo della Lega Enrico Sirotti Gaudenzi - la Festa della Liberazione, che dovrebbe essere festa di tutti, è stata occupata e strumentalizzata dalla sinistra. Il 25 aprile deve diventare una vera festa condivisa e apolitica: oggi più che mai c’è bisogno di rispetto reciproco, concordia e di collaborazione".

Anche a Cesenatico il centrodestra ha contestato il discorso del sindaco Gozzoli.