
Il titolare Orlando Lucchi abbassa la serranda dello storico negozio di abbigliamento Unip
Scorrono i titoli di coda di un’altra lunga storia di commercio: ha chiuso ’Uniport-Univesti’ in piazza del Popolo, evoluzione di una sfaccettata storia imprenditoriale avviata in città nel 1950 con il negozio ‘Univesti’, il cui nome ha fatto e capolino fino all’ultimo in simbiosi con l’altro. Dietro il banco, con stile, Orlando Lucchi, fratello dello scultore cesenate Leonardo. Fino al 2018 ’Uniport’ era aperto in via Fantaguzzi per poi essere riunificato con ’Univesti’ in piazza del Popolo.
"Fu mio padre Nino ad avviare l’attività commerciale nei fervidi anni del dopoguerra, prima sede in via Battisti - rievoca Lucchi -: lui era sarto e partiva da una concezione nobile dell’abbigliamento che è sempre stato il tratto distintivo del nostro operare futuro: quello di offrire capi di massima qualità, su cui non si deve transigere. A quelli maschili, nel corso del tempo si unirono anche capi femminili, e abbiamo sempre tenuto l’asticella alta per rispondere a quel target di clientela esigente che si tratta bene e cerca il meglio".
"Io cominciai a lavorare in negozio nel 1968 – prosegue Lucchi – e all’inizio c’era anche mi fratello Leonardo, ma poi la produzione artistica lo ha interamente assorbito. Univesti si è costruito negli anni la sua reputazione che lo colloca nel novero dei negozi di abbigliamento che lasciato un segno in città, come Facis, Zanuccoli, Imperabit e Italmoda, gestiti da commercianti che hanno fatto scuola nel modo di rapportarsi con i clienti e di fidelizzarli".
Una vita da commerciante, da più di mezzo secolo, per Orlando Lucchi. Un mestiere decaduto? "Un mestiere divenuto più complesso, ma sempre nobile: il commercio è cambiato, il settore dell’abbigliamento ne risente in modo particolare, gli acquisti on line sottraggono fette di mercato ai negozi tradizionali che debbono innovarsi – osserva Lucchi –: bisogna contrastare l’omologazione e puntare su eccellenza dei prodotti e qualità del servizio".
Al posto di Univesti non aprirà un negozio di abbigliamento, bensì un ristorante di sushi: un segno dei tempi, in un centro storico sempre più puntellato di attività del food. "Per noi si è chiuso un ciclo: stiamo sgomberando i locali – dice Lucchi –: l’immobile è di nostra proprietà e la nuova gestione farà i lavori per essere pronta a fine aprile. Sono giovani con due ristoranti avviati a Senigallia e Ascoli. La nuova attività vivacizzerà il centro, anche se ancora si convive con la pandemia".
a.a.