
Realizzati in cento esemplari dagli allievi dell’Enaip per chi, subiti i maltrattamenti, è accolta al Bufalini.
Si chiamano Nicholas, Viola e Nakia e sono i più efficaci testimoni di una delle tantissime iniziative, una vera bordata ad alta voce contro la violenza sulle donne, che hanno animato in questi giorni l’intera città. Sono i tre studenti dell’Enaip che hanno spiegato come è nato, da un punto di vista creativo e pratico, il cosiddetto "Kit di prima accoglienza". Le fila del progetto le ha tenute l’Ausl Cesena (nell’ambito dell’iniziativa "Well-Fare: rete per le donne") grazie all’impegno dei propri professionisti e il contributo di un pool di sponsor, Credito Cooperativo Romagnolo, Rotary e Lions Cesena, azienda Linea Sterile. Ma loro, con l’apporto dei loro docenti, rappresentati dal direttore dell’Enaip Claudio Bulgarelli, lo hanno pensato, disegnato e presentato con parole vibranti e poetiche : condanna di ogni violenza di genere e speranza per il futuro. Che è proprio su di loro che punta per combattere quell’intollerabile piaga sociale. Cosa contiene la borsa in tela, senza loghi di sorta per evitare di targare chi la userà? Una felpa, una t-shirt, un paio di calzoni ginnici, uno slip, un camice da degenza, ciabatte, una trousse con prodotti per l’igiene personale. Sotto l’egida dello slogan "La gentilezza esiste ancora". Quello che occorre - come ha evidenziato nella presentazione di ieri, che ha coinciso con la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la direttrice del Distretto sanitario Cesena-Valle Savio Paola Ceccarelli - quando una donna si trova nella condizione di abbandonare la propria abitazione dopo un episodio di violenza e porsi sotto la tutela sanitaria e giuridica. E se c’è un grande sommerso che sfugge ad ogni quantificazione c’è però un numero certo di ciò che emerge nella nostra città in termini di violenza di genere. "Sessantacinque donne al pronto soccorso per maltrattamenti e percosse, sei violenze sessuali, due ricoveri" testimonia la dottoressa Daniela Domeniconi, dirigente medico del Pronto Soccorso del Bufalini. Sono dati riferiti agli ultimi 9 mesi. Non tutti i numeri elencati dalla dottoressa Domeniconi si trasformano automaticamente in denunce contro i fautori delle violenze, ma ogni caso viene segnalato automaticamente alle forze di polizia e scatta il cosiddetto "Codice Rosso".
Il kit di prima accoglienza è stato realizzato in una sessantina di esemplari, ma presto arriverà a 100 e sarà distribuito a tutti gli ospedali della Romagna. Tante le voci competenti che si sono levate per evidenziare la straordinaria alzata di scudi che ha caratterizzato quest’anno la ricorrenza del 25 Novembre: Antonella Brunelli del consultorio familiare (che ha evidenziato come la problematiche abbia assunto "la caratteristica di un processo cronico"), Elisabetta Montesi (che ha creato il gruppo degli sponsor), la dottoressa Raffaella Francesconi, direttrice del Pronto Soccorso (che ha posto l’accento sulla necessità di puntare sui giovani). Infine l’assessora al Servizi per le persone Carmelina Labruzzo che ha messo in luce come il kit "rappresenti anche un messaggio non verbale che contribuisce a creare un ambiente che stimola le donne a fidarsi e chiedere aiuto".
Elide Giordani