PAOLO MORELLI
Cronaca

Amadori, accordo con Francesca Pace fatta dopo il licenziamento

L’ex responsabile della comunicazione del Gruppo di San Vittore era stata licenziata un anno fa. All’accusa di assenteismo aveva risposto chiedendo 2,3 milioni, ma l’azienda aveva chiesto 1,5 milioni

Amadori, accordo con Francesca Pace fatta dopo il licenziamento

di Paolo Morelli

"Nella giornata di ieri ha trovato consensuale e positiva conclusione il contenzioso in essere fra Francesca Amadori e l’azienda di famiglia. La reciproca disponibilità ha reso possibile un accordo che consentisse in primis la tutela dell’azienda, quale patrimonio della famiglia, dei dipendenti e della collettività intera. L’azienda augura a Francesca di poter fruttuosamente intraprendere un percorso professionale diverso, fondato sui suoi 18 anni di presenza in azienda nel corso dei quali la stessa ha dimostrato competenza e professionalità".

Questo lo scarno comunicato diffuso ieri mattina sia dall’ufficio stampa (Encanto PR) del nutrito schieramento di avvocati che difendono Francesca Amadori (Luca Laudato, Domenico Tambasco, Barbara Cortesi, Marco Praino, Andrea Cattaneo, Adele Santelia, per conto di SG Partners), sia dall’azienda di San Vittore (assistita dell’avvocato giuslavorista Marco Giardetti di Roma).

Ricordiamo che un anno fa Francesca Amadori, nipote del fondatore Francesco, figlia dell’attuale presidente Flavio e nipote dell’amministratore delegato Denis, era responsabile immagine e comunicazione del gruppo, ma non aveva mai ricevuto la qualifica di dirigente. Un anno fa, quando rivendicò con forza la qualifica, fu licenziata per assenteismo.

Pochi giorni fa, il 7 febbraio, avevamo anticipato che alla base del rinvio al 28 marzo della seconda udienza del processo che avrebbe dovuto tenersi l’8 febbraio davanti al giudice del lavoro del Tribunale di Forlì Luca Mascini, c’era probabilmente una trattativa per cercare di trovare un accordo senza arrivare a una sentenza che avrebbe potuto fare male a entrambe le parti in causa.

La nostra anticipazione è stata confermata, ma la domanda che durante la giornata di ieri ci è stata rivolta moltissime volte mano a mano che la notizia si diffondeva in città è stata: "Quanti soldi ha dato l’Amadori a Francesca?". Ovviamente ieri mattina non eravamo in grado di rispondere, anche perché entrambe le parti hanno rifiutato con garbo di aggiungere anche una sola virgola al comunicato ufficiale, ma col passare delle ore hanno cominciato a filtrare indiscrezioni sempre più circostanziate che riportiamo col beneficio d’inventario, in mancanza di conferme dei diretti interessati e dei loro avvocati.

La versione più attendibile, anche in base alle cause già instaurate sia da parte di Francesca Amadori che dell’azienda, è che l’Amadori abbia riconosciuto a Francesca una somma compresa fra 1,8 e 2 milioni di euro, da pagare in parte subito e per il resto in rate scaglionate nell’arco di alcuni mesi, forse un anno. La rateizzazione di una parte del corrispettivo non deriva dalla carenza di liquidità dell’Amadori, ma da una garanzia che la clausola di riservatezza compresa nell’accordo sarà rispettata.

Quel che più conta è che finalmente si sono calmate un po’ le acque attrorno alla maggiore azienda del Cesenate, con propaggini in diverse zone d’Italia, anche se di problemi da risolvere all’interno della famiglia Amadori, con riflessi sull’azienda, ce ne sono ancora diversi. Ricordiamo che l’Amadori, che dà lavoro a più di 9.000 persone, nel 2021 aveva avuto un fatturato di 1,362 miliardi di euro; grazie all’incremento del fatturato favorito dall’aumento dei prezzi al consumo dovuto all’inflazione e ad alcune acquisizioni, nel 2022 la previsione di arrivare a 1,5 miliardi è stata nettamente superata dal consuntivo (ancora non ufficiale) che ha oltrepassato la stratosferica cifra di 1,7 miliardi di euro.