
Marco Casali, capogruppo di Fratelli d’Italia
Il bilancio di previsione 2025 che verrà approvato nel consiglio comunale del 23 dicembre è sottoposto al vaglio delle forze politiche per gli emendamenti. Il giudizio di Fratelli d’Italia è fortemente critico. "Ci sono aumenti di costo per l’addizionale Irpef, che sale del 20%, e i costi a tariffa - afferma il capogruppo consiliare Marco Casali –. Solo per le mense si stimano incrementi di 320 euro annui. Di converso non c’è alcun elemento di spending review con gli incrementi riversati sulla comunità. Sono inoltre aumentati i fondi del bilancio tenuti fermi in cassetto destinati a eventuali contenziosi e a cifre che potrebbero essere spese pari a 1,5 milioni di euro, pari all’importo dell’aumento Irpef. Rende perplessi anche la concessione di 10 milioni di euro all’Unione del Comuni, così come la manovra attuata a inizio mandato, una chiara mossa politica. Fanno riflettere infine gli avanzi di bilancio ormai cronici che evidenziano una tendenza a tenersi larghi sul preventivo".
"Per quel che concerne gli emendamenti – prosegue Casali – ne abbiamo stesi una decina che si incentrano per gli investimenti e la parte corrente su come intervenire sui costi delle mense e gli altri carico delle famiglie".
Sono invece due gli emendamenti al bilancio che verranno presentati da Cesena Siamo Noi. "Nel bilancio – afferma il capogruppo consiliare Marco Giangrandi – aumentano i costi dei servizi e c’è la rimodulazione Irpef, senza che la politica dia il buon esempio, con i recenti aumenti delle indennità per gli amministratori e l’aumento degli assessori nel nostro Comune. "Quanto agli emendamenti - prosegue Giangrandi – il primo che presentiamo si correla all’emergenza abitativa che è il problema più serio della nostra città. Quello che chiediamo è di avere un quadro aggiornato della disponibilità di alloggi che comprenda la mappatura e l’analisi del patrimonio immobiliare pubblico dedicato all’edilizia popolare e sociale e quella del patrimonio immobiliare privato, residenziale, commerciale e produttivo per valutare l’effettivo utilizzo o inutilizzo. I quattromila alloggi sfitti citati da anni sono senza riscontri".
"Il secondo emendamento – aggiunge Giangrandi – parte dal fatto che da un sondaggio effettuato dal comitato alluvionati è emerso che a Cesena venti famiglie pur avendone necessità. non hanno la possibilità di utilizzare lo strumento messo a disposizione dalla Regione per la tempistica dei pagamenti che prevede che la spesa venga saldata dopo la rendicontazione, o per l’impossibilità di rientrare nei parametri del bando regionale stesso. Chiediamo dunque di mettere a disposizione un fondo a supporto di queste famiglie con un bando che preveda l’anticipo con successiva rendicontazione per un importo pari a 60mila euro".
"Non ci è possibile infine – conclude Giangrandi – presentare un emendamento su BusSì, il sistema del trasporto pubblico a chiamata perché le somme sono già state stanziate, ma con una mozione chiederemo di differenziare il costo tra fasce non abbienti e altre utenze e di rendere più sostenibili i costi delle corse".