ANDREA BARAGHINI
Cronaca

Cesena 2025: Due Velocità in Partita, Decisivi Antonucci e Tavsan

Il Cesena nel 2025 mostra due velocità in partita: primo tempo lento, ripresa dinamica con Antonucci e Tavsan decisivi.

Il tecnico Michele Mignani deve riuscire a ottimizzare anche i primi 45 minuti

Il tecnico Michele Mignani deve riuscire a ottimizzare anche i primi 45 minuti

Le partite durano novanta minuti e i conti si fanno alla fine. Motto sempre valido nel calcio, ma aspettare l’intervallo per dare la svolta a un match può essere pericoloso e non sempre può finire bene.

Nel girone di ritorno il Cesena ha rispettato un copione quasi identico in tutte e 13 le gare sin qui disputate: primi quarantacinque minuti da andamento lento, ripresa più frizzante con risultato positivo, nel caso sia arrivato, quasi sempre meritato. Non è andato fuori tema nemmeno il faccia a faccia del Druso contro il Sudtirol, con i padroni di casa che non hanno fatto nulla per ravvivare la contesa, ma si sono accomodati negli spogliatoi, a metà partita, con il vantaggio segnato da Pyyhtiä.

Nella seconda parte di gara si è visto invece un Cavalluccio più dinamico, grazie anche all’ingresso di Antonucci e a un Tavsan più frizzante e alla fine è arrivato un giusto pareggio. Un film già visto parecchie volte nel girone di ritorno.

Guardando solo i risultati, i bianconeri sono andati al riposo in svantaggio con Bari, Catanzaro, Pisa, Brescia, Juve Stabia e appunto Sudtirol. A parte al Ceravolo gare tutte rimesse in piedi, o quasi, dopo l’intervallo. A queste vanno poi aggiunte le vittorie in trasferta a Genova, Reggio e Cremona nelle quali i gol decisivi sono arrivati nel secondo tempo e dopo che si era andati negli spogliatoi sul pari e senza particolari acuti.

Numeri a parte, il Cesena versione 2025 pare viaggiare a due velocità nell’arco della stessa partita, esatto contrario di quanto visto a inizio stagione quando spesso metteva alle corde l’avversario sin dal fischio iniziale dell’arbitro. Vedi le trasferte di Spezia e Sassuolo, anche se al Mapei si è andati al riposo sotto di un gol, o i match interni contro Mantova, Brescia e Catanzaro.

Un diverso approccio alla partita, nel nuovo anno, accompagnato da una curiosa costante, quella che chi subentra a gara in corso diventa spesso artefice della reazione. Era successo a Tavsan contro la Juve Stabia, anche se alla fine la rimonta non si è completata, di Antonucci al Druso abbiamo già detto, ma gli era già capitato anche contro la Salernitana di essere incisivo partendo dalla panchina.

Bene La Gumina da subentrato contro Cittadella e Bari, altre gare dai primi tempi non brillanti, stessa sorte è toccata a Russo in casa contro il Pisa e a Reggio Emilia, questo per fare degli esempi.

Vien da dire tutto è bene quel che finisce bene e in fondo, nonostante gli avvii con il freno a mano tirato, Prestia e compagni non hanno mai compromesso tutto prima dell’intervallo, Catanzaro a parte. Non sempre in ogni caso si può contare sui fuochi d’artificio finali.