
Il tecnico cerca una rotta per uscire dalla crisi: "Dobbiamo essere concreti più che belli: fare ’male’ quando siamo sotto porta"
Magari per un momento ci potrà essere l’emozione di tornare nella città natale, dentro lo stadio nel quale hai vissuto belle giornate; ma sarà solo un momento perché Michele Mignani è concentrato sul Cesena e su come mettere alle spalle un momento piuttosto delicato.
Infatti quando la domanda verte sul clima che si aspetta di trovare questa sera al ’Marassi’ vista anche la grande attesa del pubblico per una vittoria che la Sampdoria aspetta da undici turni, il tecnico del Cesena si fa subito pragmatico.
"Dobbiamo pensare a noi stessi e a disputare una grande partita - è la sua analisi - Dobbiamo ripartire dal secondo tempo col Cittadella, quando si sono viste intensità e la giusta voglia di vincere".
La squadra di Leonardo Semplici sta innestando forze nuove in arrivo dal mercato.
"Penso che cercheranno di partire forte anche per provare a spaventarci e portare i tifosi dalla loro parte: dobbiamo essere pronti a tutto, sarà una battaglia sportiva. La Sampdoria è una squadra costruita per altri obiettivi che sta vivendo un momento difficile. ma nella sua rosa ha dei calciatori di valore per la B".
Quando affronti quei momenti nei quali le cose non ’girano’ benissimo, serve guardare alla sostanza, concetto che in effetti a Michele Mignani sembra stare molto a cuore.
"Dobbiamo essere concreti più che belli - ribadisce - Dobbiamo mettere in cassa dei punti, dobbiamo ritrovare la spensieratezza di inizio stagione, riempire la loro area e fargli male quando arriviamo vicino alla porta".
Col rientro di Cristian Shpendi e l’arrivo di Antonino La Gumina si può pensare anche a un attacco coi due centravanti schierati contemporaneamente, opzione che Mignani non esclude:
"E’ un’ipotesi. Poi che si possa verificare fin da subito o a gara in corso è da vedere. All’inizio del campionato avevamo più facilità nel trovare il gol, ma non penso che sia questione di mettere un calciatore al posto di un altro, quanto piuttosto di ritrovare un atteggiamento più offensivo".
Alla vigilia di un incontro così delicato molta attenzione ricade anche sulle condizioni del gruppo e dei singoli.
"Mangraviti ha smaltito l’attacco influenzale, Antonucci ha avuto qualche linea di febbre, Cristian Shpendi ha qualche allenamento in più nelle gambe anche se questa è stata una settimana corta. Kargbo non è quello di inizio stagione? Nel nostro lavoro si cerca sempre di toccare i tasti giusti, ma poi quello che puoi dire sono parole, lui che deve ritrovare fiducia. Lo dico spesso: oggi nel calcio sono quasi più importanti quelli che entrano coi cambi di quelli che partono dall’inizio".