ANDREA BARAGHINI
Cronaca

Cesena-Juve Stabia, capitolo secondo. Due matricole in lotta per i playoff

La Panchina d’oro l’ha vinta Pagliuca ma la Supercoppa l’ha alzata il Cavalluccio che ora cerca il sorpasso .

La delusione di Antonucci per la sconfitta al Menti all’andata

La delusione di Antonucci per la sconfitta al Menti all’andata

Percorsi paralleli che domenica pomeriggio al Manuzzi si intersecano per la terza volta nel giro di nove mesi. Cesena e Juve Stabia condividono il medesimo status di matricole dalla scorza dura che si sono adattate in fretta alla categoria superiore e che ora cullano il sogno di giocarsi la serie A nella giostra dei playoff dove tutto può succedere. Un cammino sovrapponibile, quello del vespe e del Cavalluccio, e questo già dalla scorsa stagione, entrambe infatti sono state protagoniste di una cavalcata, terminata con la promozione in cadetteria, a dir poco travolgente. Quella dei campani un po’ inaspettata, quella bianconera più annunciata, anche se per nulla scontata, alla fine è arrivata la vittoria nei rispettivi gironi con ampi margini di vantaggio: i gialloneri hanno chiuso a 76 punti, dieci in più dell’Avellino, il Cesena ha toccato quota 96 lasciando la Torres 21 scalini più sotto.

A maggio c’è stato il primo incrocio nella finale di Supercoppa di C, i gol di Kargbo e Ogunseye hanno rimontato il doppio vantaggio firmato Mosti-Adorante della formazione di Pagliuca e capitan De Rose ha potuto alzare il trofeo di fronte ad un popolo bianconero in festa.

Il ritmo della melodia non è cambiato nemmeno nella nuova stagione. A cominciare dalla vittoria nella gara d’esordio, il Cesena sulla Carrarese (2-1), la Juve Stabia a Bari (1-3). Gialloneri che poi hanno dato continuità rimanendo per gran parte della stagione dentro il recinto delimitato dall’ottavo posto, utile per l’accesso ai playoff. Ci sono usciti solo per quattro giornate, alla sesta dopo la sonora sconfitta contro il Modena, poi ancora per tre turni a metà dell’andata dopo la sconfitta in casa contro lo Spezia e i due pareggi con Brescia e Cittadella.

Nel ritorno invece i campani non sono mai scesi sotto la settima posizione. Un po’ più altalenante il camminò bianconero, per otto turni la truppa di Mignani è stata fuori dal giro playoff, ma da gennaio in avanti i giri del motore sono aumentati e oggi tra Juve Stabia e Cesena la differenza sta in quell’unico punto che mette i gialloneri un gradino più su, al sesto posto, rispetto al Cavalluccio.

Anche nei numeri le squadre si assomigliano, sin qui per entrambe sono state 11 le vittorie in campionato ed il gap in classifica lo determina quel pareggio in più e quella sconfitta in meno del prossimo avversario bianconero. Tra le undici vittorie campane anche quella dell’andata al Menti il 22 dicembre scorso, determinata dalla prima e unica rete di Romano Floriano Mussolini in questa stagione. Domenica va in onda la rivincita, il Cesena sogna il sorpasso, l’undici guidato da mister Pagliuca, fresco vincitore della Panchina d’oro di C davanti al tecnico del Mantova Davide Possanzini e a Domenico Toscano, l’unico dei tre che non ha proseguito il lavoro anche in B, vuole prendere le distanze da una diretta rivale. Ingredienti giusti per una bella battaglia.

Andrea Baraghini