Venerdì sera all’Orogel Stadium Manuzzi si incroceranno i destini di due allenatori che hanno dato tanto alle squadre che affronteranno da avversari. Pierpaolo Bisoli, attuale allenatore del Modena, è stato il tecnico più vincente nella storia del Cesena. Michele Mignani ha fatto benissimo sulla panchina dei canarini anche se non è stato fortunato. Ha infatti vissuto a Modena il periodo peggiore che il calcio (o meglio, il mondo intero) potesse soffrire. Nel 2019 arriva e ribalta la crisi causata dagli scarsi risultati di Zironelli, portando i canarini a ridosso dei playoff che avrebbe potuto giocare. Arriva la pandemia di Covid col suo carico di incertezze, chiusure degli stadi, stop ai campionati e addio sogni di gloria.
Non ha potuto godersi il calore della gente l’anno successivo, perché ancora, a causa pandemia, gli stadi sono desolatamente vuoti. Aveva nel girone tre corazzate come Perugia, Padova e Sudtirol, quel quarto posto fu oro, nonostante la macchia dell’eliminazione nei playoff per mano dell’Albinoleffe nei giorni in cui tutti i tesserati sapevano sarebbe cambiata proprietà, direttore sportivo e allenatore. Insomma, lui il suo l’ha fatto eccome, trovandosi a combattere contro forze superiori ed eventi indipendenti dalla sua volontà e ciò nonostante guidando la squadra emiliana per 53 match con una media di 1,75 punti. Non male. Venerdì si troverà di fronte molti calciatori da lui lanciati in quei due anni sfortunati al Modena, quali Gagno, Zaro e Gerli.
Lunedì sera Mignani ha partecipato come ospite alla trasmissione ’Pianeta bianconero’ in onda su Teleromagna e sono state due ore di intenso scambio e riflessioni sul momento del Cesena, sulle sconfitte esterne subite, sui vari giocatori e naturalmente sul derby di venerdì sera. Il tecnico bianconero ha messo le mani avanti: "La squadra di Bisoli conta su individualità di assoluto valore come ad esempio Defrel (altro ex della partita, ndr) arrivato a fine mercato. Punta con decisione a obiettivi molto ambiziosi dopo essere stata acquisita da un gruppo imprenditoriale in grado di investire e di programmare per il futuro ad alti livelli. Sarà un match molto duro, risponderemo con le nostre armi".
Il tecnico ha inoltre analizzato le potenzialità del suo organico, soprattutto dei giovani cresciuti nel vivaio bianconero: "Berti e Francesconi hanno grandi margini di crescita come anche Shpendi. Pieraccini non è assolutamente calato nelle gerarchie, deve continuare ad allenarsi con puntiglio e professionalità perché arriverà anche il suo momento. Molto bene anche gli ultimi due giovani giunti dal mercato che vanno a completare l’organico. Leonardo Mendicino è uno dei prospetti migliori del florido vivaio dell’Atalanta e questo è già una garanzia come anche Elayis Tavsan, che sarà un degno sostituto alla bisogna di Berti e Kargbo".