REDAZIONE CESENA

"Chiude chi non riesce a reggersi sul mercato"

Il segretario Pri: "Quelli col bar sono ancora attivi, ma calati negli ultimi anni"

Il Partito Repubblicano cesenate, storica presenza cittadina, mantiene sul territorio una nutrita rete di circoli sedi di partito che in vari casi svolgono attività di mescita e somministrazione, retaggio di un’ antica presenza sul territorio che si è prolungata nel tempo sia pur in contesti mutati di approccio alla politica.

"Tra i circoli più importanti nel territorio cittadino - spiega il segretario di consociazione Romano Fabbri - c’è Parco Martorano Endas, divenuto quello principale cittadino, in cui si svolgono le iniziative principali, al quale si uniscono quelli di San Giorgio, Provezza, Torre del Moro, San Carlo, Gattolino, Capannaguzzo, Ronta, Borello, Sant’Andrea in Bagnolo, Sant’Egidio, Ponte Abbadesse, San Martino in Fiume, Formignano e Carpineta e Villa Chiaviche. Se ci estendiamo fuori dalla città nel territorio comprensoriale, ne sono presenti diversi altri come Mercato Saraceno, Borella, Bagnarola, Cesenatico, Cannucceto tanto per citarne alcuni, che testimoniano ancora oggi una fitta presenza".

"Un tempo, dopo che furono requisiti dal fascismo ogni circolo apparteneva ad una cooperativa - prosegue Fabbri - e ancora oggi per alcuni di essi succede così. Alla più importante tra le nostre cooperative, ’La casa dell’ideale’, fanno capo la sede centrale del partito in corso Mazzini, dove da vari anni ha chiuso il circolo ricreativo e dove si trova la famosa sala della Rimbomba, e anche altre proprietà dentro e fuori dal Comune. Alla cooperativa ’Dario Romini’, un’altra realtà assai consistente, fanno capo i circoli di Martorano, Calabrina, Pievesestina e Capocolle, Formignano".

Ci sono situazioni di difficoltà economica dei circoli? "Laddove si verifichino e in qualche caso è successo – spiega Fabbri – in loro soccorso interviene la Casa dell’Ideale cercando di sostenerle per superare eventuali difficoltà. Negli ultimi anni è avvenuta anche una serie di dismissioni con la chiusura di circoli che hanno riguardato le sedi di Diegaro, San Cristoforo, Sala, Villalta, Aurelio Saffi, Oltresavio. Le attività per sostenersi faticano e dove non c’è più la redditività non possono prolungare l’apertura".

"In generale queste proprietà del partito repubblicano – aggiunge il segretario di consociazione Fabbri – vengono affittate o come circolo Endas o come circolo ricreativo per sostenere i costi del partito e le sue attività. Ma non tutte le sedi sono utilizzate come circoli, ad esempio a Pievesestina il locale è stato affittato come sede interinale di lavoro".

"Situazioni debitorie dei circoli come quella che si è verificata a Bologna per il Partito Democratico con la scure costretta ad abbattersi sui circoli stessi? – conclude Fabbri –. In quel caso ci sono una organizzazione e una situazione diversa differente dalla nostra, dove i conti sono tenuti sotto controllo".