
Città 30 "Direzione giusta, ma non subito"
Città 30: a Cesena l’obiettivo, fissato nel Piano della mobilità sostenibile (Pums), non è previsto in tempo brevi. Mentre a Bologna da martedì scorso sono entrati ufficialmente in vigore le ordinanze che istituiscono il limite di velocità di 30 km/h dai 50 precedenti ad eccezione delle principali vie di scorrimento e la Città 30 sta diventando realtà non senza proteste e contrarietà dei cittadini automobilisti, che cosa può succedere a Cesena dove il Pums ha individuato di realizzarla a lungo termine?
La fase di redazione del Piano ha avuto inizio nel 2020, con una prima fase di preparazione affiancata dal percorso partecipativo, per poi procedere con l’adozione nel 2022. Scorrendo il corposo documento si legge al capitolo "Le macroazioni del Pums" a pagina 70 che per quanto concerne le aree già normate a 30, "lo scenario di piano a lungo termine si pone l’ambizioso progetto di realizzare la cosiddetta Città 30, mettendo in atto interventi di riprogettazione anche strutturali degli assi stradali che portino a una forte calmierazione della velocità su tutta la viabilità locale, ad esclusione delle zone industriali e della viabilità di scorrimento". Sostanzialmente ciò dovrebbe significare che in gran parte della città scatterebbero i limiti di velocità ribassati. Per Marco Casali (Fratelli d’Italia) lo scenario sarebbe scritto e non indolore: "Quello che è scritto nel Pums è incontrovertibile e Cesena rischia di diventare come Bologna Città 30 con i grossi problemi dovuti alla scelta del sindaco Lepore che vuole porsi come il sindaco più progressista. Anche a Cesena il destino è segnato per la Città a 30 e ciò è dovuto all’aumento della ciclopedonalità innescata nelle strade e mischiata con le automobili, che quindi verranno obbligate a ridurre la velocità. A chi lo critica Lepore risponde a Bologna che il provvedimento era nel programma elettorale, a chi protesterà a Cesena verrà risposto che la Città 30 è nel Pums".
Ma l’assessore alla mobilità Francesca Lucchi frena sulla tempistica. "La città 30 non è un obiettivo all’ordine del giorno. Non è nel programma dell’amministrazione procedere nelle direzione intrapresa da Bologna con l’estensione a tappeto delle vie in cui si riduce dai 50 ai 30 chilometri orari la circolazione. Non si tratta di una soluzione da applicare per esteso, bisogna ragionare sulle diverse situazioni. Ciò premesso, abbiamo lavorato molto sul tema della moderazione del traffico realizzando un’estesa rete di zone Trenta. Già i dati del 2017 vedevano 143 km di strade in zona trenta coprendo circa il 38% dei residenti. La maggior parte degli interventi ha interessato il centro storico e i quartieri Fiorenzuola, Cesuola, Oltre Savio e in parte il Cervese Sud e il Dismano. L’espansione della zona 30 includerà anche le frazioni periferiche e le case sparse. Inoltre stiamo procedendo con il potenziamento delle zone 30 esistenti per renderle ancora più sicuri e migliori dal punto di vista estetico con l’abbellimento degli spazi. Proseguiamo anche per migliorare la fruibilità le zone pedonalizzate del centro storico con il trasporto delle merci attraverso mezzi sostenibili".