
Uno dei nuovi macchinari in dotazione all’ospedale Bufalini
L’ospedale Bufalini fa un altro passo avanti nella diagnostica di precisione. Questa volta è toccato alla Medicina Nucleare che ha rinnovato il proprio parco macchine (erano datate 2007) con l’entrata in funzione di due Gamma Camere Spect/Tc di ultima generazione. Ossia due tomagrafi computerizzati capaci di effettuare scintigrafie ad altissima accuratezza con tempi di esecuzione ridotti e maggiore comfort per i pazienti sotto esame. In occasione dell’inaugurazione delle due macchine, introdotta dalla responsabile della direzione Medica del Bufalini Marisa Bagnoli, del direttore della Fisica Medica Stefano Sanniti, la dottoressa Federica Matteucci, direttrice dell’Unità Operativa di Medicina Nucleare, ha spiegato come le nuove apparecchiature permetteranno "di offrire esami sempre più precisi nell’ambito della diagnostica medico-nucleare delle infezioni sia articolari, in particolare anca e ginocchio, che vascolari attraverso scintigrafie con leucociti marcanti eseguiti a Cesena per tutta l’Ausl Romagna". Le due nuove gamma camere risultano fondamentali anche per l’esecuzione degli studi del dosaggio post terapia nei casi di patologia tiroidea, sia benigna che maligna. Peraltro la sede di Cesena della Medicina Nucleare, potendo effettuare sia prestazioni di tipo diagnostico tradizionale e PET/TC di tipo terapeutico, rappresenta l’unica sede dove si effettuano terapie in degenza protetta per l’intero territorio romagnolo ed è centro di riferimento a livello nazionale. Con l’installazione delle nuove apparecchiature sono state rimodernate anche le due sale diagnostiche. Particolare cura è stata dedicata all’umanizzazione degli ambienti con l’allestimento di nuove pareti decorate da paesaggi rilassanti e plafoniere a soffitto che riproducono una visione realistica del cielo. In tal modo si cerca di creare spazi più accoglienti e piacevoli per i pazienti durante la loro permanenza in reparto. "L’installazione di queste nuove strutture - ha evidenziato il direttore generale dell’Ausl Romagna Tiziano Carradori - ha un costo di 1 milione di euro e rientra in un ampio programma di investimenti tecnologici, in corso da marzo 2023, di oltre 16 milioni di euro finanziato con i fondi del PNNR. In totale sono 33 le nuove apparecchiature per la diagnostica di precisione previste in tutti i presidi ospedalieri romagnoli in sostituzioni di macchinari obsoleti dei quali è stata programmata la dismissione". "Ma sono sempre pochi i fondi per la sanità - ha rimarcato Carradori - mentre si investono risorse in altri settori come gli armamenti".
"Oggi festeggiamo ciò che dovrebbe essere ordinario - ha chiosato il sindaco Enzo Lattuca -. La dotazione tecnologica della sanità dovrebbe essere costantemente rinnovata senza che ciò rappresenti un’eccezionalità. Ma non diamo per scontato ciò che facciamo oggi poiché non è affatto facile considerata la costante contrazione delle ricorse economiche nazionali". E, buttando il cuore oltre la siepe (come la dottoressa Matteucci che dal canto suo ha gettato la sfida per il rinnovamento anche della parte relativa alla terapia della Medicina Nucleare), il sindaco Lattuca ha evidenziato la necessità di un angiografo di nuova generazione.