Donna salvata dal soffocamento a Cesena, l’esperto: "L’intervento immediato è cruciale"

Il dottor Menarini (Ausl Romagna): "In caso di emergenza, nel tempo tra l’allarme e l’arrivo dell’ambulanza, sapere come muoversi può essere decisivo. Vogliamo sensibilizzare i cittadini"

Cesena, 15 novembre 2023 – Federico, uno studente cesenate di 17 anni, ha salvato dal soffocamento la madre Monica Turchi grazie alla ‘manovra di Heimlich’ appresa in un corso di primo soccorso frequentato in precedenza presso uno stabilimento balneare.

Maurizio Menarini, direttore centrale 118 ed emergenza territoriale Romagna, la tempestività dell’intervento di Federico, il 17enne che grazie alla manovra di Heimlich ha salvato la madre dal soffocamento, riporta l’attenzione sull’importanza del primo soccorso.

"E’ un tema sul quale stiamo investendo molto, prima di tutto in termini di sensibilizzazione della collettività. In caso di problematiche cardiopolmonari, la chiamata al 118 deve certo essere immediata, ma è anche vero che l’ambulanza impiega qualche minuto prima di arrivare e quel lasso di tempo spesso può essere decisivo".

La manovra di Heimlich contro il soffocamento. Nel riquadro il dottor Menarini
La manovra di Heimlich contro il soffocamento. Nel riquadro il dottor Menarini

Come bisogna comportarsi?

"Il caso raccontato dal Carlino è emblematico: i corsi di primo soccorso sono in grado di fornire indicazioni provvidenziali e spesso risolutive. Il ragazzo sapeva cosa fare e come farlo. E ha salvato sua madre. Ma anche chi non ha questo tipo di formazione può essere decisivo".

In che modo?

"Dopo aver contattato il 118, i nostri operatori, fatta partire l’ambulanza e capito il tipo di emergenza, chiedono se chi ha telefonato è disponibile a passare a una videochiamata. In caso affermativo, possono vedere la scena, verificare se i sospetti sono fondati e dare indicazioni dettagliate su come muoversi".

Uno dei principali ‘freni’ per il cittadino è probabilmente il timore di peggiorare le cose. "Serve essere chiari: in una situazione di questo genere, peggiorare le cose è impossibile, nel senso che se non si fa niente, la persona che è davanti a noi probabilmente morirà. Mentre in caso di intervento, il quadro può cambiare radicalmente".

Da dove serve partire?

"Dalla formazione di giovani e giovanissimi. E’ attivo un progetto dedicato proprio alle realtà scolastiche, nel cui titolo si fa riferimento alle ragazze e ai ragazzi che salvano le vite. L’età adolescenziale è nota anche per le tante abilità che vengono assimilate con relativa facilità. E’ un po’ come andare in bicicletta: una volta che prendi confidenza con la manovra di Heimlich, non te la dimentichi più".

C’è altro?

"In Emilia Romagna abbiamo avviato un progetto abbinato alla ‘Dae App’, un’applicazione che chiunque può scaricare sul proprio telefono, registrandosi. Nel caso in cui la centrale del 118 riceva una chiamata per un particolare tipo di problema cardiaco, sempre dopo aver fatto partire ambulanza e automedica, dirama una notifica a chi si trova entro un raggio di 500 metri dal luogo. Nel caso in cui lo riceva una persona che sa come gestire un defibrillatore, il suo aiuto è più che bene accetto. Sono già numerosi i casi in cui grazie a questa applicazione abbiamo visto arrivare in brevissimo tempo una persona con un defibrillatore al seguito, che ha salvato una vita".

Il ‘potere delle buone notizie’ può fare da volano.

"Lo registriamo costantemente. E’ giusto cogliere l’occasione per parlare dei tanti corsi che associazioni qualificate del territorio (dalla Croce Rossa alle Misericordie, tanto per citare due esempi) svolgono ciclicamente, che sono aperti a tutti e che servono a far crescere sempre più la fetta di comunità in grado di affrontare al meglio le situazioni di primaria emergenza".