Dopo il carcere si comincia una nuova vita

La testimonianza da parte di un detenuto è stata organizzata dalla collaborazione tra l’Istituto di Sogliano e l’Agenzia Technè

Dopo il carcere si comincia una nuova vita

Dopo il carcere si comincia una nuova vita

Nel corso dell’anno scolastico 2023/2024, il nostro Istituto ha attivato il Progetto ’Legalità’, con l’obiettivo di valorizzare i comportamenti di cittadinanza attiva. Tra le diverse attività proposte, è stata molto significativo l’incontro-testimonianza ’Il carcere da dentro’, organizzato in collaborazione con l’Agenzia Technè di Cesena. Insieme ai nostri professori e ad altre classi siamo partiti da Sogliano e ci siamo recati alla Rocca di Roncofreddo, luogo dove si sarebbe svolto l’incontro. Erano presenti un ex detenuto A.S., ormai prossimo alla fine della pena, che ci ha raccontato la sua esperienza nel carcere di Forlì, e l’ex Vice- comandante dello stesso carcere, la signora M.D. Quest’ultima ha preso la parola per prima e ci ha parlato in modo chiaro, spiegandoci cosa si può trovare all’interno del carcere, come sono suddivisi i prigionieri e quali mansioni ha svolto nel corso degli anni all’interno della struttura.

Dopo questa introduzione, A.S. ci ha spiegato la sua esperienza all’interno del carcere e ci ha raccontato la sua storia. Abbiamo ascoltato con molta attenzione il suo racconto personale. Incarcerato per aver rubato dei soldi per pagare le bollette, ha dovuto abituarsi alla nuova realtà. Secondo lui lo Stato aiuta i carcerati a diventare delle persone migliori: si può studiare e anche iscriversi all’esame di terza media oppure all’esame di maturità. Lo Stato aiuta anche ad avere un lavoro, una volta scontata la tua pena. Si può lavorare, anche se la paga non è alta. Nelle celle si può mettere un cucinino ed si ha la possibilità di comprare degli alimenti e di cucinarli.

Lui si ricorda di quanti caffè beveva al giorno, per non rifiutare l’invito degli altri carcerati. Al tempo stesso, la vita all’interno della struttura detentiva, era molto dura: nonostante le agevolazioni messe in campo dallo Stato, occorre fare sempre molta attenzione a rapportarsi con gli altri carcerati e, in alcuni momenti, si possono correre anche rischi personali molto alti. Non è facile crearsi amicizie nel carcere, ci sono dei pericoli come risse e tentati omicidi. Come nelle scuole ci sono bulli che si approfittano dei più deboli. Si può avere uno sconto di pena di 45 giorni ogni 6 mesi, a patto di avere una buona condotta, rispettando tutte le regole previste nel periodo detentivo. Essere privi di libertà è difficile da accettare e non ci si abitua mai. Le visite dei familiari ti sostengono moralmente e ti fanno capire l’errore che hai commesso e i momenti che si perdono, soprattutto, quando si ha un figlio. Tornando alla vita normale, una volta scontata la pena, ci si accorge di essere cambiati e non conta se in carcere si è rimasti molti anni oppure pochi mesi: quell’esperienza non si scorderà mai; le stesse vecchie amicizie non resistono e, una volta usciti, sarà necessario ripartire da zero. Il racconto molto toccante delle esperienze vissute in carcere e della frustrazione che si prova ad essere rinchiuso dietro le sbarre ci ha fatto molto riflettere. Per A.S. stare in carcere è come perdere tempo per vivere; si perdono gli amici, e a volte anche i famigliari e si prova una grande solitudine.

Gli alunni della classe 3ªA I.C. Sogliano al Rubicone – plesso Calamandrei