
di Annamaria Senni
La Casa di assistenza per anziani Camilla Spighi di San Piero torna al centro del mirino dopo essere stata alla ribalta delle cronache locali e persino nazionali a inizio anno perché alcuni dipendenti avevano rifiutato di sottoporsi al vaccino anti Covid. Questa volta viene nuovamente calamitata dall’attenzione pubblica in seguito al verificarsi di un caso di ‘scabbia norvegese’ all’interno della struttura. A lamentarsi è un gruppo di parenti che vorrebbero andare a trovare i propri ‘nonnini’ ricoverati nella struttura, ma non gli è permesso a causa della contagiosità della malattia.
L’azienda Ausl, chiamata dalla struttura, ha subito mandato un dermatologo per appurare il caso e per visitare, a scopo precauzionale, tutti gli anziani pazienti ricoverati, oltre ai medici, agli infermieri, e gli altri dipendenti che lavorano all’interno della Camilla Spighi. La scabbia risulta essere una malattia infettiva ed è noto che si trasmetta attraverso il contatto. È emerso un secondo caso di ‘scabbia norvegese’ in un altro anziano ospite della struttura e il medico intervenuto ha prescritto dei trattamenti farmacologici per entrambi gli anziani contagiati. Ora i parenti si domandano come abbia fatto il primo anziano a contrarre il contagio.
"Si tratta – spiega il direttore della Camilla Spighi, Paolo Di Maggio – di un ospite che aveva già un problema di malattie dermatologiche che non sono state diagnosticate preventivamente e che soffriva di dermatite ordinaria. È arrivato in struttura, dopo un periodo di cure all’esterno, che probabilmente aveva già una forma di scabbia. Questa è stata poi riconosciuta come scabbia norvegese che è una delle più aggressive in termini di contagiosità".
"Ci siamo subito attivati contattando l’Ausl che è venuta a far tutte le visite ed è emerso un altro caso – continua il direttore Di Maggio -, e i due ospiti sono stati immediatamente isolati. La terapia prescritta consiste in lavaggi frequenti e crema dal collo fino ai piedi. C’è un periodo di incubazione e per questo ci è stato suggerito di impedire le visite ai parenti. Proprio ora che ci stavamo riattivando per riaprire all’esterno. C’è un gruppo limitato di parenti che ha manifestato un certo disappunto perché si pensa che la scabbia si trasmetta solo col contatto e chiedono di vedere gli altri anziani".
Il sindaco Marco Baccini conferma che si tratta di una malattia particolarmente aggressiva e contagiosa che si trasmette tramite il contatto diretto pelle-pelle o tramite gli oggetto a seguito di contatto prolungato. "I casi diagnosticati - dice il sindaco Baccini - saranno sottoposti, dopo il trattamento completo, ad altra visita dermatologica per verificarne la guarigione. Purtroppo questa circostanza impedisce sino a completamento del ciclo di prevenzione, la possibilità di riaprire nell’immediato le visite ai parenti. Gli operatori della Cra anche questa volta sapranno essere all’altezza della prova prestando ogni attenzione agli ospiti della Casa".