Francesca Amadori, è iniziata la causa di lavoro

Fu licenziata per assenteismo, ora chiede il reintegro con la qualifica di dirigente

Francesca Amadori con il nonno Francesco

Francesca Amadori con il nonno Francesco

Cesena, 13 dicembre 2022 - È iniziata questa mattina davanti al giudice del Tribunale di Forlì Luca Mascini la causa di lavoro promossa da Francesca Amadori contro l’azienda che porta il suo nome, fondata da suo nonno Francesco.

Francesca fu licenziata quasi un anno fa per assenteismo, ma il suo avvocato Domenico Tambasco sostiene che il vero motivo sta nelle denunce fatte all’interno dell’azienda per la discriminazione nei suoi confronti e più in generale delle donne che non riuscivano a raggiungere il livello dirigenziale. Dopo il licenziamento Francesca ha impugnato il provvedimento, sostenendo di essere stata discriminata come donna e ha chiesto un risarcimento di oltre due milioni

Francesca Amadori chiede il reintegro con la qualifica di dirigente che non le fu mai riconosciuto nonostante fosse responsabile della comunicazione dell’intero Gruppo Amadori. Il giudice ha proposto un accordo di conciliazione trovando la chiusura da parte dell’azienda. Dopo aver ascoltato le parti, il giudice si è riservato la decisione.

La nota dell'avvocato

“Francesca Amadori non intende in questo momento rilasciare dichiarazioni alla stampa: c’è un processo in corso. Vi inviterei, ad ogni modo, a non definirla assenteista: Francesca Amadori è invece una donna coraggiosa, che nonostante tutto continua a mantenere un profondo rispetto per l’azienda fondata dal nonno. Francesca ha avuto il coraggio e si è assunta la responsabilità di sollevare temi spinosi nell’azienda di famiglia, per la quale ha lavorato con dedizione per 18 anni, questioni individuali e collettive; e proprio a fronte di questa denuncia, c’è stata la reazione disciplinare della società. Questo è il perimetro della causa, valutare la fondatezza delle questioni sollevate e la legittimità (o meno) della reazione disciplinare, chi parla di assenteismo mistifica la realtà dei fatti. Questa battaglia non ha un prezzo ma un valore, rappresentato dai temi profondamente etici che ha sollevato la mia assistita”.