LUCA RAVAGLIA
Cronaca

Gattile Cesena: "Gatti abbandonati dopo la fine del lockdown"

L’allarme delle volontarie. Hanno inciso anche i decessi e i ricoveri per Covid degli anziani

Gattile Cesena: "Gatti abbandonati dopo la fine del lockdown"

Cesena, 19 febbraio 2022 - Tu e lui, forzatamente bloccati in casa, a tenervi compagnia durante il lockdown. Tu su divano, a contare le ore che non passano mai, lui seduto al tuo fianco, a fare le fusa. Ora però con l’epidemia che (per fortuna) batte in ritirata, in tante famiglie l’amorevole rapporto tra gli umani e i loro gatti sta cominciando a scricchiolare. Lo dicono i dati nazionali che indicano in questi mesi una percentuale di abbandoni decisamente sopra la media, alla quale si abbina un forte calo nel numero di adozioni. Perché col crescente aumento di via libera sanitari, le priorità di tanti si concentrano su vacanze e svaghi extradomestici, obiettivi spesso difficilmente conciliabili con gli amici a quattro zampe. "Stiamo toccando il problema con mano - conferma la responsabile del gattile Enpa di Cesena Francesca Falzaresi - su entrambi i fronti. Il risultato finale è che non abbiamo mai ospitato tanti gatti come ora. Il periodo più gettonato per la adozioni è quello estivo, ma nel 2021 abbiamo registrato numeri bassissimi ai quali hanno fatto da contraltare restituzioni o peggio abbandoni senza precedenti". Le ragioni sono varie. Partendo dall’aspetto più nefasto, nelle famiglie dove il virus ha colpito più duramente strappando la vita di chi si occupava degli animali (spesso le persone più anziane), gli altri familiari in numerosi casi hanno preferito dire addio ai gatti che erano ormai diventati di casa: "La vita frenetica toglie tempo agli affetti, i sacrifici sono tanti e molti hanno preferito non caricarsi sulle spalle una ulteriore responsibilità". Senza tenere troppo in considerazione lo stato d’animo del micio, che magari dopo aver trascorso anni nel quieto ambiente domestico, rischia di trovarsi spaesato nei ben più affollati spazi del gattile. Dove in ogni caso l’amore degli operatori non manca. "Lo zoccolo duro - prosegue Falzaresi - è composto da sei volontarie che si danno appuntamento qui quotidianamente e alle quali se ne aggiungono altre, per arrivare al numero complessivo di una quindicina. Siamo sempre attivi, sette giorni su sette, pronti a nutrire, coccolare e prenderci cura dei nostri amici a quattro zampe, garantendo pure un servizio h24 in caso di emergenze da incidenti stradali". Il tutto con l’auspicio che il trend torni a invertirsi in fretta: "Adottare un animale non è un gioco, ma un passo importante da compiere responsabilmente e che non deve riguardare soltanto i cuccioli (dei quali peraltro non è ancora possibile conoscere le abitudini caratteriali e che magari potrebbero riservare sorprese), ma anche gli adulti, che hanno davvero tanto da offrire. Un gatto vive mediamente una ventina d’anni e merita di essere considerato a pieno titolo un membro della famiglia, anche col passare del tempo, quando i bimbi che giocavano con lui diventano ragazzi e poi adulti. Per questo ci si stringe il cuore ogni volta che alla mattina, arrivando al gattile, troviamo davanti al cancello uno scatolone con un animale impaurito al suo interno del quale evidentemente non si sentiva più il bisogno. C’è addirittura chi abbandona senza scrupoli cuccioli ancora da svezzare, magari pure avvolti nella placenta. Anche per questo torniamo a insistere su un aspetto cruciale: i gatti, maschi e femmine, devono essere sterilizzati, non per interferire sulla loro natura, ma per prevenire abbandoni, sofferenze e, in certi casi, pure malattie". Per contatti: 339-6274490.