Cesena, il caso 'I Gessi' torna in tribunale

Il 23 novembre processo d’appello per i danni subiti dagli ex gestori

L'ex ristorante I Gessi (foto Ravaglia)

L'ex ristorante I Gessi (foto Ravaglia)

Cesena, 31 maggio 2018 - È stato fissato al 23 novembre 2018 il processo d’appello per i danni subiti dalla società Al Monte che nel 2009 dovette chiudere il ristorante I Gessi che era stato aperto appena cinque anni prima dopo una complessa ristrutturazione di un immobile rurale di proprietà del Comune di Cesena che era ormai ridotto a un rudere. La società Al Monte aveva aperto il ristorante nel 2004 e avrebbe dovuto avere in concessione l’immobile per 25 anni, ma cinque anni dopo emersero problemi insormontabili: mancava l’agibilità per la ristorazione e, soprattutto, l’autorizzazione della veranda, che rappresentava lo spazio per la clientela, era scaduta e non avrebbe potuto essere rinnovata. La società Al Monte fu costretta a chiudere il ristorante e qualche tempo dopo la veranda fu demolita d’autorità dal Comune. Ironia della sorte, l’unica veranda demolita dal Comune fu proprio quella dell’edificio di sua proprietà.

Sorse un contenzioso legale tra la società Al Monte e il Comune: nella prima causa si arrivò alla sentenza della Corre di Cassazione che accertò la sussistenza del danno causato dall’Amministrazione comunale alla società privata, poi fu avviata la seconda causa per la quantificazione del danno. La società Al Monte avanzò una richiesta da 4,5 milioni di euro, ma il giudice del Tribunale civile nel novembre scorso condannò il Comune di Cesena a pagare 1.166.000 euro a titolo di risarcimento danni, oltre a circa 80.000 euro di spese legali, somme già versate.

Ritenendo la somma inadeguata, la società Al Monte ha presentato appello con l’assistenza dell’avvocato Fulvio Sintucci di Cesena e del professor Michele Sesta, ordinario di diritto privato dell’Università di Bologna, chiedendo che alla somma che il Comune ha già pagato ne venga aggiunta un’ulteriore per circa 1,4 milioni di euro. La richiesta è basata sia sulla perizia del consulente tecnico che era stato nominato dal giudice di primo grado, sia da quello nominato dalla società Al Monte, il commercialista forlivese Roberto Poggiolini.

In totale, quindi, il danno che la società Al Monte afferma di avere subito per colpa del Comune supera abbondantemente i 2,5 milioni di euro. E su questa richiesta la Corte d’Appello di Bologna sarà chiamata a pronunciarsi nel novembre prossimo.