REDAZIONE CESENA

Guidonovello, un bagnese a Firenze

Rampollo dei conti Guidi, fu amico di Manfredi di Svevia, che lo nominò alla guida della Signoria dopo Montaperti

È fresco di stampa il libro ‘Manfredi di Svevia’ (Venosa 1232-Benevento 1266), di Paolo Grillo (Salerno Editrice), ultimo sovrano della dinastia Sveva del Regno di Sicilia. Figlio illegittimo di Federico II, "erede dell’Imperatore nemico del papa", come recita la copertina, era invece in grande amicizia con Guidonovello dei Conti Guidi di Bagno (1227-1293), condottiero e politico italiano, esponente ghibellino, quindi di fede imperiale.

Per di più i rapporti fra Manfredi e Guidonovello sarebbero stati altresì rafforzati dal fatto che Guidonovello sarebbe stato legato, come scrive Robert Davidsohn nella sua monumentale Storia di Firenze, anche da parentela con Manfredi in quanto avrebbe sposato una figlia di Federico II. Guidonovello avrebbe sposato e avrebbe avuto i suoi 7 figli da Gherardesca Novella figlia del conte Ugolino, famoso condottiero medievale, ricordato da Dante nella Divina Commedia. E a proposito di Divina Commedia, Dante dedica alcune delle sue impareggiabili rime anche a Manfredi, tra cui il noto verso "Biondo era e bello e di gentile aspetto".

Tornando a Manfredì e Guidonovello, dopo la battaglia di Montaperti (1260), vinta dai ghibellini sui guelfi, Manfredi nominò il conte di Bagno podestà di Firenze e vicario generale della forze ghibelline della Toscana, subentrando a Farinata degli Uberti. Un grande potere, quello in mano a Guidonovello, che durò circa sei anni, fino a quando Manfredi non rimase ucciso nella battaglia di Benevento (1266) contro l’esercito di Carlo d’Angiò.

Dopo quella sconfitta subìta dalle forze imperiali, le sorti dei guelfi si risollevarono e il ghibellino Guidonovello fu costretto ad abbandonare precipitosamente Firenze e a cercare un più sicuro rifugio nei suoi possessi in Appennino, probabilmente anche in quelli della Val di Bagno.

Gilberto Mosconi