
Il Comune riqualifica le case popolari Ma la fame di alloggi resta alta
di Elide Giordani
Guarda inevitabilmente al patrimonio di Edilizia Residenziale Pubblica del Comune la soluzione di parte dell’emergenza abitativa che caratterizza il Cesenate. La ricerca di un appartamento in affitto è spesso un peregrinare a vuoto. E il disagio si acuisce per le famiglie a basso reddito. Eppure il diritto all’abitazione rientra fra i requisiti essenziali che caratterizzano la socialità cui si conforma uno Stato democratico. Il Comune di Cesena non si è sottratto all’impegno, ma il patrimonio attualmente gestito attraverso Acer (Azienda Casa Emilia-Romagna, che riscuote gli affitti e gestisce le graduatorie per l’assegnazione delle case) si rivela insufficiente: 900 case popolari che rappresentano poco più del 2 per cento del totale delle circa 40 mila unità abitative del nostro comune. Una situazione che si rivela storicamente più problematica che a Forlì dove Acer, che ha dimensione provinciale, conta su almeno 1.600 appartamenti Erp, frutto di una diversa politica della casa attuata negli anni passati. E a Cesena, come se non bastasse, sono almeno una cinquantina attualmente le case popolari non disponibili poiché necessitano di interventi di ristrutturazione che le rendano agibili e in linea con i consumi energetici. Un problema nel problema, considerata l’emergenza. Proprio in questi giorni l’Amministrazione Comunale ha informato che stanno partendo lavori di riqualificazione di una ventina di case popolari ubicate in via Mancini. Si tratta di edifici costruiti negli anni ’70 per i quali c’è a disposizione mezzo milione di euro assegnato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del programma di recupero di alloggi Erp. "L’approvazione del progetto e l’avvio dei lavori da parte di Acer Forlì-Cesena - commenta il Sindaco Enzo Lattuca - ci consente di intervenire a favore di alloggi già assegnati a nuclei familiari e di renderli più performanti soprattutto dal punto di vista energetico, con concreti risparmi, e del superamento delle barriere architettoniche".
Ben venga, dunque, l’intervento del Comune ma ciò che manca sono, oltreché come nel caso specifico la qualità degli alloggi già occupati, nuove abitazione per chi si è messo in fila e ora vive in sistemazioni di fortuna o sfida la tenuta del bilancio familiare con affitti al di sopra delle proprie possibilità. Va detto che le case Erp sono caratterizzate da un costo d’affitto mensile molto basso, dai 2 o 4 euro al metro quadro e che in casi particolari il Comune interviene con un aiuto economico alle famiglie in difficoltà. Certo non ha contribuito alla soluzione dell’emergenza l’alienazione di parte degli alloggi Erp di proprietà del Comune, come quelli (tre) del piccolo complesso di via Alighieri che si aggiungono ai 14 venduti tra il 2020 e oggi. Con il ricavato però, fa sapere il Comune, è stato possibile recuperare 64 alloggi sfitti, finanziare la realizzazione di 4 nuovi alloggi a Calisese e riqualificare 4 edifici in condominio dal punto di vista energetico e contribuire ai lavori del Roverella. La carenza di case Erp, tuttavia, rimane.